Mercoledì 17 Luglio 2024
NINO FEMIANI
Cronaca

Caccia ai covi del boss. Il mistero delle chiavi trovate a Messina Denaro. Portano a un residence

Blitz dei carabinieri in un complesso residenziale a Mazara del Vallo. Qui il ’capo dei capi’ morto a settembre incontrava la sua amante. Gli inquirenti cercano l’archivio di Cosa Nostra: pizzini con nomi, conti e affari. .

Caccia ai covi del boss. Il mistero delle chiavi trovate a Messina Denaro. Portano a un residence

Caccia ai covi del boss. Il mistero delle chiavi trovate a Messina Denaro. Portano a un residence

Un covo tira l’altro. Le indagini sulla latitanza di Matteo Messina Denaro continuano a riservare sorprese, anche dopo la sua morte avvenuta il 25 settembre 2023. Arrestato il 16 gennaio dello stesso anno, dopo quasi 30 anni di latitanza, il boss mafioso ha lasciato dietro di sé una scia di covi, affiliati e fiancheggiatori (14 finora in manette) che la Procura distrettuale di Palermo intende smantellare completamente. D’altra parte, era stato proprio MMD, a dire con tono beffardo agli inquirenti: "Anche se avessi dei covi, non ve lo direi mai". Così, senza alcuna collaborazione, con lavoro certosino e quotidiano, gli uomini del procuratore capo di Palermo, Maurizio De Lucia, e dell’aggiunto Paolo Guido, hanno dovuto ricostruire la geografia della latitanza del padrino di Castelvetrano, colorando le casematte in cui ‘u siccu’ ha vissuto, da solo o con le sue amanti.

Ora un altro colpo di scena inatteso. Avvenuto grazie alle chiavi trovate al momento della sua cattura, ai tabulati telefonici e alle immagini delle videocamere di sorveglianza piazzate nella zona tra Campobello e Mazara. Incrociando questi tre elementi gli investigatori sono arrivati "a dama", ovvero a un grosso residence in via Castelvetrano 45/c a Mazara del Vallo. Ci sono pervenuti con l’intuito dei segugi dello Sco che, dopo l’identificazione dell’Alfa Romeo utilizzata per i suoi spostamenti (nei pizzini MMD la definiva la ‘mia Margot’), hanno riesaminato attentamente le riprese video e analizzato le celle telefoniche agganciate dal suo cellulare.

È emerso che, in un’occasione, Messina Denaro e la sua amante e vivandiera, Lorena Lanceri, ora detenuta e condannata a 13 anni per mafia, si erano incontrati in un luogo vicino a Mazara del Vallo. Le immagini mostrano le loro auto attraversare la visuale di una videocamera e comparire sotto un’altra telecamera un’ora dopo. Questo ha convinto gli investigatori a ipotizzare che i due si fossero incontrati in un luogo situato tra le due telecamere. Da qui sono partiti ulteriori accertamenti. La polizia ha scoperto che una delle chiavi trovate al boss apre il cancello d’ingresso del residence di via Castelvetrano, un’altra un garage. Ora gli investigatori stanno verificando se altre chiavi possano aprire appartamenti all’interno del vasto complesso immobiliare. I pm hanno sempre sospettato che il boss avesse rifugi segreti, alcuni mai rintracciati, in cui nascondeva documenti e computer.

L’obiettivo delle perquisizioni è di trovare prove cruciali che possano portare al completo smantellamento dell’area grigia a supporto del capomafia. Nei nascondigli di MMD gli inquirenti confidano di rinvenire quello che viene sbrigativamente definito "l’archivio" di Cosa Nostra con nomi, conti e affari, il ‘libro mastro’ della mafia siciliana che sarebbe passato, a detta del pentito Antonino Giuffrè, dalle mani di Totò Riina a quelle del ‘siccu’. "Non lo troverete mai", aveva detto il boss prima di morire.

Finora i covi scoperti sono stati tre, tutti nel Comune di Campobello di Mazara. Il primo, in Vicolo San Vito, scoperto il 17 gennaio, è l’appartamento in cui il boss ha vissuto negli ultimi sei mesi di latitanza, quello con i poster di Marlon Brando in versione ‘Corleone’. Il secondo è, invece, un bunker in via Maggiore Toselli, all’interno di un’altra casa. Il terzo, in via San Giovanni, è un appartamento, a poche centinaia di metri dal primo, che Messina Denaro avrebbe occupato fino al giugno 2022 e poi messo in vendita.