Roma, 27 agosto 2016 - Dopo la bufala sulla magnitudo "abbassata" del terremoto, l'Istituto Nazionale di Geofisica e vulcanologia interviene per fare un po' di chiarezza sull'assurda teoria che per ore ha tenuto banco sui social. Ovvero la folle notizia, totalmente priva di fondamento, secondo cui la magnitudo del sisma che ha colpito il centro Italia sarebbe stata abbassata dal livello 6.2 al livello 6.0 per permettere allo Stato di non pagare i danni. Chiamato in causa dai complottisti della rete come fautore dell'inganno, l'Istituto nazionale di Geofisica ha cercato di mettere a tacere tutte le informazioni infondate che ancora circolano in tweet e post, in un lungo articolo pubblicato sul suo blog "Ingv Terremoti". Ribadendo alcuni punti fermi sulla magnitudo e sui terremoti, smonta punto per punto la teoria-bufala.
"In queste ore - si legge sul sito - l’INGV riceve molte richieste di chiarimenti sul valore della magnitudo della scossa più forte della sequenza in atto in Italia centrale, quella avvenuta il 24 agosto alle ore 03.36. Si riportano di seguito alcune precisazioni". L'Istituto spiega innanzitutto che "il valore della magnitudo NON è utilizzata per il risarcimento dei danni prodotti dai terremoti; per questo scopo in passato sono stati utilizzati i valori di intensità calcolata sulla base della scala Mercalli". Totalmente assurda dunque la teoria secondo cui la fantomatica magnitudo abbassata sarebbe servita allo Stato per non pagare i danni: tra magnituo e risarcimenti non c'è alcune relazione.
Ma sul blog la teoria veiene ulteriormente smontata: "Come qualsiasi parametro fisico, la stima della magnitudo è affetta da incertezza - si legge - . In particolare il valore di magnitudo calcolato dall’Ingv è 6.0 ± 0.3. Le stime fornite dall’Ingv, dall’Usgs e da altre agenzie internazionali rientrano nella variabilità aspettata". Ancora: "I dati utilizzati e i parametri del modello crostale di riferimento possono differire contribuendo all’incertezza della stima. L’Ingv utilizza un modello delle velocità crostali calibrato proprio per l’Italia centrale e una densità di stazioni sismiche maggiore di quello delle altre agenzie internazionali che utilizzano modelli di velocità globali. Anche L’Ingv, utilizzando i modelli globali ed un’altra tecnica di analisi dei dati (RCMT) ottiene un valore di magnitudo pari a 6.2". Senza contare, spiegano, che "esistono diversi definizioni e metodi di stima delle magnitudo".