Giovedì 21 Novembre 2024
RITA BARTOLOMEI
RITA BARTOLOMEI
Cronaca

Roberta Bruzzone: ecco perché Giovanni Barreca lascia il carcere

La criminologa consulente dell’uomo che era stato arrestato per il massacro in famiglia di Altavilla Milicia: “Si tratta di un principio di civiltà”

Giovanni Barreca

Giovanni Barreca

Altavilla Milicia (Palermo), 28 ottobre 2024 - Roberta Bruzzone, criminologa e consulente di Giovanni Barreca. Oggi il giudice per le indagini preliminari di Termini Imerese (Palermo) ha firmato l’ordinanza di scarcerazione per l’uomo che era stato arrestato con la figlia 17enne e una coppia palermitana per il massacro in famiglia, nella villetta di Altavilla Milicia (Palermo).

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Roberta Bruzzone
Roberta Bruzzone

“Abbiamo lavorato tanto per arrivare a questo risultato. Questa mattina abbiamo saputo del deposito della perizia psichiatrica. Ho incontrato Barreca più volte. Quell’uomo ha un disturbo delirante di matrice psicotica, un delirio mistico che gli impedisce di leggere la realtà”.

Dove andrà?

“In una Rems, una residenza per l’esecuzione di misura di sicurezza. Ma per il momento non si trova posto. Quindi nell’attesa dovrà essere individuata un’altra struttura dove Barreca vivrà in libertà vigilata”.  

In altre parole, sarà libero?

“Sarà controllato. Questo è un principio di civiltà. Barreca ha agito per un disturbo delirante. È un soggetto infermo di mente, dunque non andrà a processo”.  

Ma non è pericoloso?

“Sicuramente è considerato socialmente pericoloso ma escludo che possa tornare a fare del male”.  

Quando uscirà dal carcere?

“Tra oggi e domani, da quanto mi risulta”.  

Quali saranno le prossime scadenze giudiziarie?

“Il 13 novembre discuteremo la perizia che è stata depositata oggi. Prevedo che entro Natale ci possa essere la richiesta di rinvio a giudizio. Ricordo che ci sono altri 3 indagati, la figlia 17enne e la coppia Carandente-Fina”. 

Carandente-Fina si professano innocenti. Crede che la scarcerazione di Barreca sia compresa dall’opinione pubblica?

"Probabilmente no. Ma ripeto, è un principio di civiltà”.