Altavilla Milicia (Palermo), 7 marzo 2024 - Roberta Bruzzone ha incontrato in carcere Giovanni Barreca dopo la strage di famiglia ad Altavilla Milicia (Palermo). La criminologa oggi è consulente dell’uomo in carcere con la figlia 17enne e la coppia di “fratelli di Dio”, Sabrina Fina e Massimo Carandente. Nelle ultime dichiarazioni è un tutti contro tutti. Le indagini dovranno chiarire chi ha fatto cosa nei giorni dell’orrore.
Ecco la posizione di Giancarlo Barracato, legale di Barreca.
Un colloquio di 4 ore e il sopralluogo nella villetta dell’orrore
Ma che cosa si sono detti la criminologa e l’uomo in carcere con l’accusa di omicidio? “Barreca è in un costante delirio mistico – dichiara il suo difensore -. Non ha mai detto di aver ucciso la moglie e i due figli, su questo non c’è mai stato un cambiamento di direzione”. C’è però uno scambio di accuse con la coppia di fratelli di Dio… “Il mio cliente non ha memoria di aver partecipato alle sevizie - obietta il legale -. Le indagini sono all’inizio, oggi non è possibile rispondere alla domanda chi ha fatto cosa”.
Che cosa è stato trovato nella villetta della strage?
Poi Barracato fa un riferimento al sopralluogo nella villetta dove si è consumata la strage e dove sono stati uccisi Antonella Salamone e i due figli di 4 e 16 anni, Emmanuel e Kevin. “Mangiati dal diavolo”, era l’ossessione di Barreca. “In casa ci sono tanti reperti che riveleranno una certa dinamica dei fatti. Non posso spiegare altro”, anticipa Barracato. E ricorda: “Fino alla seconda metà di gennaio, in quella casa non si erano mai verificati episodi di violenza”. Per la cronaca: risale a quel periodo l’inizio della frequentazione tra i Barreca e la coppia.
“Ecco perché ho scelto la Bruzzone”
Avvocato Barracato, come è arrivato alla decisione di ‘ingaggiare’ la criminologa Bruzzone? “Perché penso che il suo apporto, assieme a quello dello psichiatra Alberto Caputo, possa dare un apporto fondamentale”, risponde.