Venerdì 25 Ottobre 2024

Bruciò e uccise la moglie, si impicca in cella

Giuseppe Lacarpia si suicida in cella due settimane dopo aver ucciso la moglie. La procura di Bari ordina l'autopsia. La figlia rivela il passato di tentativi di suicidio e problemi di salute mentale del padre.

Bruciò e uccise la moglie, si impicca in cella

Giuseppe Lacapria aveva 65 anni

Si è tolto la vita in carcere due settimane dopo aver ucciso la moglie. Giuseppe Lacarpia, 65enne di Gravina in Puglia (Bari), è stato ritrovato morto nella sua cella del carcere di Bari che condivideva con altri 7 detenuti. Gli agenti di polizia penitenziaria, intervenuti intorno alle 2 di notte su segnalazione dei compagni di cella, hanno trovato Lacarpia senza vita, steso nel suo letto con un lenzuolo legato al collo e attaccato, dall’altra parte, alle sbarre del letto. La procura di Bari ha disposto l’autopsia.

L’uomo si trovava in carcere dal 6 ottobre con l’accusa di aver ucciso la moglie, la 60enne Maria Arcangela Turturo: per gli inquirenti, quella stessa notte avrebbe dato fuoco alla sua auto mentre la donna si trovava ancora all’interno e poi, quando la vittima ha provato a fuggire, l’avrebbe uccisa a mani nude. I due avevano appena trascorso la serata in un ristorante di Gravina insieme ai figli e ad altri parenti per un compleanno. La donna è morta nell’ospedale in cui era stata trasportata con ustioni e diverse fratture, ma alla figlia Antonella e a un poliziotto ha indicato nel marito l’autore delle aggressioni: "Mi voleva uccidere, mi ha messo le mani alla gola. Mi ha chiuso in macchina con le fiamme", ha detto la donna.

Proprio Antonella ha commentato il suicidio del padre su Facebook con sei emoticon festanti. "Sono tutte le preghiere che abbiamo fatto per mamma", ha scritto poi rispondendo a un messaggio della cugina. E sempre la figlia, agli inquirenti, ha rivelato come il padre avesse già provato il suicidio e che a causa di Alzheimer e demenza senile da due anni seguiva una terapia farmacologica.