Torino, 1 settembre 2023 - "Dalle prime indagini emergono gravi violazioni della procedura di sicurezza al momento dell'incidente". A dirlo è la procuratrice capo di Ivrea, Gabriella Viglione, in merito a quanto avvenuto alla stazione di Brandizzo, nel Torinese, dove cinque operai della Sigifer di Borgo Vercelli sono morti dopo essere stati travolti da un treno in transito alla velocità di 160 km orari sulla linea Torino-Milano.
Due iscritti al registro degli indagati
La procura di Ivrea ha iscritto due persone al registro degli indagati. Uno è Antonio Massa, 46 anni, di Grugliasco (Torino) addetto di Rfi al cantiere in cui lavoravano le vittime della società Sigifer di Borgovercelli. Per la procura avrebbe dovuto impedire agli operai di iniziare il cantiere in attesa del passaggio del treno che li ha travolti.
Il secondo è Andrea Girardin Gibin, 52 anni di Borgo Vercelli, capocantiere della Sigifer e collega delle cinque vittime. Salvo per miracolo, perché ha intravisto i fari del treno in arrivo ed è riuscito a spostarsi sul secondo binario.
Massa e sua moglie hanno fatto sapere che non intendono rilasciare dichiarazioni. “So che lavora nelle ferrovie”, dice un vicino di casa. “Spero che stia bene e che non gli sia successo nulla”, poi afferma di essere preoccupato di un suo coinvolgimento nell'incidente.
Primi interrogatori
I primi a essere interrogati, già ieri pomeriggio dopo le dimissioni dall'ospedale di Chivasso, sono stati i due macchinisti del treno, di 52 e 29 anni, entrambi residenti a Torino.
Tra le ipotesi al vaglio c'è un difetto di comunicazione. Secondo quanto detto da Fs: "I lavori, secondo procedura, sarebbero dovuti iniziare soltanto dopo il passaggio di quel treno".
Il ministero dei Trasporti nominerà una commissione e aprirà un’inchiesta interna, secondo quanto annunciato dal titolare del dicastero Matteo Salvini.