Roma, 18 aprile 2020 - "Mi pare troppo presto per poter rispondere su cosa succederà per le vacanze". Il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, frena su tema prenotazioni per la prossima stagione estiva. Ma gli operatori turistici, martoriati dall’emergenza Coronavirus, non possono aspettare. Un nuovo grido di dolore arriva dal settore: i promotori del Manifesto #ripartiamodallitalia, sottoscritto da oltre 35mila imprese, denunciano che 50.000 posti di lavoro sono a rischio già a giugno se non si agisce in fretta. E, non a caso, lo stesso governo, nel decreto di aprile da 70 miliardi di euro, punta a introdurre una sorta di voucher-bonus tra 325 e 500 euro, sotto forma di detrazione fiscale, per soggiorni di almeno tre notti presso strutture ricettive italiane.
Ma il provvedimento in cantiere, oltre alla proroga di ammortizzatori sociali (per altre quattro settimane), congedi parentali, voucher baby sitter, conterrà anche più di una novità. In primo piano l’eliminazione di multe, sanzioni e interessi per coloro che non riusciranno a pagare la rata di giugno dell’Imu-tasi. Ma anche lo stanziamento di tre miliardi e mezzo di euro per comuni e province per far fronte all’emergenza Coronavirus. Ma, tra le voci del pacchetto, anche l’assunzione di "alcune migliaia" di infermieri per far fronte all’assistenza domiciliare legata all’epidemia.
L’indennità per gli autonomi da 600 euro potrebbe salire anche a più di 800 per i mesi di aprile e maggio, ma con paletti più rigorosi. Un indennizzo ad hoc da 400 a 600 euro sarebbe previsto per colf e badanti. E sulla stessa cifra potrebbe attestarsi il cosiddetto reddito di emergenza per i lavoratori del sommerso o sotto-occupati. Tra le misure fiscali anche la sospensione della plastic tax e della sugar tax. Insieme con una moratoria sui prestiti personali.
Ma torniamo al capitolo turismo. Attorno al capezzale del grande malato si muovono più soggetti del governo su più tavoli. Uno dei dossier aperti riguarda gli incentivi per gli italiani a fare vacanze in Italia. Ebbene, una delle soluzioni più gettonate prevede l’attribuzione di una detrazione per i soggiorni di almeno tre notti per i redditi fino a 26mila euro: 100 euro per chi è single, massimo 325 per una famiglia di quattro persone. Ma, secondo fonti ben informate, si potrebbe arrivare anche a 500 euro con formule più automatiche. Nel menu del decreto dovrebbe entrare anche l’estensione del credito d’imposta per gli affitti commerciali ad alberghi, bar e ristoranti. E il settore più colpito dal blocco delle attività dovrebbe essere in cima alla lista dei beneficiari del fondo per i ristori a fondo perduto per chi ha subito danni, che sarà calibrato in base al fatturato.
L’entità del ristoro dipenderà dalla composizione del puzzle degli interventi, che dovrebbero contemplare anche una accelerazione dei pagamenti dei debiti della Pubblica amministrazione per liberare ulteriori risorse per le imprese.
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