Venerdì 30 Agosto 2024

Bolzano, il caso della classe per "non tedeschi"

Polemiche a Bolzano per la creazione di una classe elementare solo per bambini "non tedeschi" alla scuola Goethe. La preside difende l'iniziativa, ma la Svp è divisa e l'opposizione critica. La questione solleva dibattiti sulle politiche linguistiche e sull'integrazione.

Bolzano, il caso della classe per "non tedeschi"

Una manifestazione di sostenitori dell’istituzione di classi per soli alunni «non tedeschi» a Bolzano

Gli uni la chiamano "classe speciale", gli altri "classe ghetto". La scuola elementare di lingua tedesca Goethe nel centro di Bolzano introduce per la prima volta una prima classe formata solo da bambini "non tedeschi", cioè italiani e migranti. Ed è subito polemica. La Svp è divisa, FdI storce il naso ("se l’avessimo fatto noi..."), opposizione e Anpi sono critici.

La preside Christina Holzer spiega: "C’è una classe in cui tutti partono da zero, nessuno parla tedesco. Devo garantire l’insegnamento, ma non devo perdere di vista i bimbi di madrelingua tedesca".

In Alto Adige vige il principio dell’insegnamento nella madrelingua. Ci sono infatti scuole tedesche, italiane e ladine (in val Gardena e val Badia). Ma sempre più famiglie italiane mandano i loro figli nelle scuole tedesche, nella speranza che apprendano con più facilità la lingua indispensabile per ricevere poi il ‘patentino’ e lavorare nel pubblico impiego. Una classe di "non tedeschi" potrebbe far cambiare idea ad alcuni.

Sulla questione la Svp si presenta divisa. Il presidente Dieter Steger: "La strada intrapresa dalla scuola Goethe è l’unica che non è a svantaggio dei bambini tedeschi". Invece l’assessore provinciale Philipp Achammer ribadisce che "l’istituzione di classi speciali non è consentita dalla legge a livello statale e provinciale". Divisi anche i partner di coalizione: i Freiheitlichen plaudono all’iniziativa, mentre FdI parla di "classe ghetto".