Bolzano, 13 giugno 2016 - La popolazione dell'Alto Adige si è espressa con un sonoro 'no' senz'appello all'aeroporto di Bolzano. Il referendum - 71,6% di no e 28,4% di sì - ha bocciato in pratica la possibilità di finanziamento diretto della Provincia autonoma per l'ampliamento dello scalo più a Nord d'Italia. Ben 130.747 elettori su 183.616 recatisi alle urne (col 46,7%, quorum raggiunto perché fissato al 40%) si sono detti contrari sia all'ampliamento per il prolungamento della pista di decollo e atterraggio con ulteriori mezzi finanziari che alla gestione dello scalo da parte della Provincia autonoma. L'ente provinciale, che a questo punto non potrà dare corso alla legge che prevedeva il piano di finanziamento, dovrà anche liquidare la società di gestione dell'aeroporto di Bolzano ABD.
Ciò significa che l'aeroporto Dolomiti del capoluogo altoatesino resterà ancora a lungo senza collegamenti di linea e che un'eventuale gestione privata dovrà essere assegnata tramite una gara europea. L'operatività resterà minima solo per pochi charter nei mesi estivi, i voli turistici e qualche militare. Se avesse vinto il sì, l'aeroporto di Bolzano sarebbe diventato uno scalo regionale funzionante di categoria 2C operativo dalle ore 6 alle 23, sfruttando fondi pubblici (erano anche previsti 5 euro a residente per 5 anni) e sotto il controllo della Provincia autonoma di Bolzano. Le aree dove il voto contrario al rilancio dell'infrastruttura bolzanina é stato maggiore, sono quelle più vicine allo scalo, nei comuni di Appiano e Laives. I sì invece sono stati superiori alla media nelle vallate ladine e, in generale, nelle zone a più alto sviluppo turistico.