Brindisi, 9 gennaio 2025 – Inchiesta sulle forniture per il Boeing 787 Dreamliner: la Procura di Brindisi ha chiesto il rinvio a giudizio di sette persone fisiche e di due società cittadine indagate nell’indagine su componenti, ritenute dagli inquirenti non sicure. Le due società coinvolte sono ‘Processi Speciali’ e la ‘Manifacturing Process’, entrambe con sede a Brindisi; le persone fisiche che rischiano il processo sono manager e dipendenti delle due società. Sono accusati di far parte di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati che vanno dall’attentato alla sicurezza dei trasporti, all’inquinamento ambientale, alla frode in commercio in danno di Leonardo spa Divisione Aerostrutture e di The Boeing Company Usa.
Inchiesta forniture Boeing: quale è l’ipotesi investigativa
L’ipotesi investigativa, per la quale c’è stata ora la richiesta di rinvio a giudizio, è che le due società avrebbero utilizzato leghe di alluminio difformi da quelle previste nei progetti, e titanio puro utilizzato al posto della lega di titanio richiesta per realizzare le componenti aeree. Questo avrebbe creato problemi di sicurezza nel lungo periodo ai Boeing 787 Dreamliner, tanto da indurre la Boeing ad attivare una campagna straordinaria di manutenzione degli aeromobili coinvolti.
Ipotesi danni ambientali
Le attività svolte dalla Polizia e dalla Guardia di finanza hanno fatto emergere anche - secondo l’accusa - una serie di sversamenti di rifiuti pericolosi in cisterne ed in alcuni terreni della zona industriale di Brindisi che, secondo l’accusa, derivavano dai processi chimici di trattamento delle superfici e dalla lavorazione meccanica dei metalli. Tra le parti offese Leonardo Spa, The Boenig Company Usa, Febo Spa ed il ministero dell’Ambiente e per la Sicurezza energetica. L’udienza preliminare è fissata per il prossimo 13 marzo.
Le parole della difesa
Ma un avvocato nel collegio di difesa della Manifacturing Process controbatte: “Siamo certissimi di poter dimostrare l’innocenza dei nostri assistiti”.