Firenze, 20 gennaio 2015 - A Davos siparietto di campanilismo toscano tra il premier Matteo Renzi e il tenore Andrea Bocelli a margine del World Economic Forum. Molti gli italiani presenti al Wef incontrati da Renzi. Dopo il concerto di apertura del cantante toscano, il 'battibecco' con il premier.
Renzi da fiorentino, nel suo intervento, ha solleticato il campanilismo del tenore, che è nato a Pisa. "Noi pisani siamo criticati perchè applicavamo le tasse - ha risposto Bocelli - Ora però tocca ad altri". "Noi - ha ribattuto Renzi - le tasse, anche come fiorentini, le stiamo abbassando". Il ping pong è proseguito con Bocelli che ha recitato in parte una poesia del Carducci, "Faida di Comune", che si conclude proprio con una rivendicazione di orgoglio pisano. Si è quindi passati a parlare del Concerto, durante il quale - qualcuno ha raccontato - Al Gore si è commosso. "Spero non accada anche con me domani - ha detto Renzi - sarebbe per il mio inglese". Ma in questo caso Bocelli lo ha difeso: "Io parlo con la musica, è molto più facile emozionare".