Domenica 22 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Maria Rosaria Boccia indagata, perquisita la casa. Sequestrati telefono e occhiali con telecamera

Acquisito materiale informatico della 41enne dopo la denuncia dell’ex ministro Sangiuliano. L’imprenditrice è indagata per violenza a corpo politico e lesioni

Roma, 21 settembre 2024 - Maria Rosaria Boccia è indagata anche per il reato di violenza o minaccia a corpo politico. E’ stata iscritta nel registro dai pm di Roma dopo la denuncia presentata dall'ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. L'imprenditrice, a cui è contestato anche il reato di lesioni, oggi è stata oggetto di perquisizioni da parte dei carabinieri che le hanno sequestrato il cellulare, un pc e gli occhiali smart utilizzati per fare filmati all'interno della Camera dei deputati.

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In base a quanto si apprende la perquisizione è stata svolta nell'abitazione dell'imprenditrice a Pompei. Gli inquirenti avrebbero trovato in casa anche gli occhiali smart, utilizzati in passato da Boccia per effettuare una serie di filmati anche all'interno della Camera dei deputati. Quanto posto sotto sequestro verrà adesso analizzato dai carabinieri che hanno ricevuto la delega dai pm di piazzale Clodio. 

Negli ultimi giorni sono emersi ulteriori dettagli sulla vicenda che ha riguardato l’ex ministro della Cultura a seguito della denuncia presentata dal suo legale nei confronti dell’imprenditrice di Pompei.

Ovvero una serie di messaggi nella chat tra Sangiuliano e Boccia che sono parte della documentazione allegata alla denuncia. “Ho fatto delle cose che non avrei mai fatto”, reciterebbe uno dei messaggi di Sangiuliano indirizzati a Boccia, che risponde: “Hai ragione”. Poi un riferimento a quanto accaduto la notte tra il 16 e il 17 luglio: “Sfregiato [...] Se non fossi stata tu avrei picchiato durissimo”. E lei: [Mi hai letteralmente mandato fuori di testa [...] mi hai portato a un punto imbarazzante [...] mi hai fatto diventare una iena”.

Secondo quanto riferisce il quotidiano La Verità, Boccia avrebbe chiesto all'ex ministro di poter controllare il suo cellulare, pena, in caso di rifiuto, l'inoculazione di un trojan. La Vertià scrive inoltre di aver appreso che Boccia avrebbe proposto a Sangiuliano di firmare un patto di riservatezza secondo cui lui non l'avrebbe più dovuta cercare e lei non avrebbe mai rivelato la loro presunta storia intima. Ma, in alcuni dei messaggi riportati, Sangiuliano dice di rifiutarsi di firmare alcun documento. Inoltre - sempre secondo il giornale - il 2 agosto scorso Sangiuliano digitava: “Sono arrivato al punto di non farmi problemi se tu fossi incinta di me, anzi sarei stato felicissimo”. Mentre una settimana dopo lei dice: “Sarai libero di viverti questa esperienza come vorrai nel rispetto di tuo figlio”.