Lunedì 23 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Rosy Bindi: "Imprenditori in difficoltà, talvolta l'omertà con la malavita è per convenienza"

Lo ha detto il presidente della commissione antimafia a Perugia

Rosy Bindi, presidente della commissione parlamentare antimafia

Perugia, 28 novembre 2014 - "Omertà per convenienza", così l'onorevole Rosi Bindi ha definito a Perugia l'atteggiamento di quegli imprenditori in crisi di liquidità che la criminalità organizzata infatti, ha sottolineato, «investe» il fiume di denaro guadagnata con le sue attività tradizionali (spaccio di droga, prostituzione, pizzo e usura) nella crisi economica. Solo più tardi l'imprenditore in difficoltà si accorge che il mafioso gli sta succhiando il sangue: la magistratura e le forze di polizia si trovano così a sbattere contro il muro di quella «omertà».

Prima di partecipare, da presidente della commissione antimafia, ad un incontro sui temi della criminalità organizzata con studenti delle superiori perugine, Bindi - parlando con i giornalisti - ha ricordato che «lo spaccio di stupefacenti è un'attività tradizionale delle varie mafie, ed anche un luogo di incontro e collaborazione tra le stesse: è stato accertato che soprattutto la 'Ndrangheta provvede all'approvvigionamento di droga dai vari paese, per poi affidare lo spaccio alle varie mafie internazionali».

«Con lo spaccio, con la tratta di esseri umani, il pizzo e l'usura, le mafie - ha spiegato Bindi - fanno i soldi e poi li riciclano nell'economia legale: in tempo di crisi, quando manca la liquidità per le aziende, gli unici che hanno i soldi sono le mafie. Ormai sono diventate capaci di creare un rapporto di convenienza: forse non usano più neppure l'intimidazione e i tassi alti dell'usura, ma creano con gli imprenditori e con le imprese in crisi un rapporto di convenienza che, come ci dice la magistratura, spesso è più difficile da combattere del rapporto creato intorno alla paura. L'omertà da convenienza - ha fatto notare la presidente della commissione antimafia - è un'omertà difficile da affrontare: anche perchè nella prima fase, l'imprenditore che ha bisogno di denaro liquido pensa di aver trovato un benefattore. In realtà trova uno che gli consuma il sangue», ha concluso Bindi.