Torino, 30 agosto 2023 – Il miracolo di Torino, la bambina di 4 anni precipitata dal 5 piano e salvata al volo da Mattia Aguzzi – che ha avuto anche il grazie della premier Giorgia Meloni – è finito al tribunale dei minori.
Bimba precipitata a Torino, cosa chiede la procura dei minori
La procuratrice Emma Avezzù, che ha acquisito le relazioni dei carabinieri, dei medici e dei servizi sociali - a cui il nucleo familiare era già stato segnalato – chiarisce a Qn.net: “La procura chiede un provvedimento a tutela della bambina, che non è l’allontanamento della sola minore”. In altre parole, “l’inserimento in un luogo protetto in cui possa stare insieme alla mamma. Naturalmente la signora è maggiorenne e non possiamo imporle niente. Chiediamo però che le capacità dei genitori siano verificate in un contesto protetto”.
Precisa ancora la procuratrice: “Sarà il tribunale a decidere. Noi facciamo la richiesta con un provvedimento urgente. Ci sono cose da accertare, non solo l’ultimo episodio”.
Da quanto trapela, vicino al parapetto del balcone c’era una sedia, che è servita alla bimba per arrampicarsi e scavalcare.
I servizi sociali conoscevano la famiglia. “Le cure – è il ragionamento della procura minorile – vanno adeguate alle esigenze di ogni singolo bambino”.
E sull’intervento di Mattia Aguzzi, che ha salvato la vita alla piccola, la procuratrice Avezzù riconosce: “Sì, è stato davvero bravo. Almeno ogni tanto le cose vanno bene”.
La piccola resta in ospedale
Intanto la bambina resta ricoverata al Regina Margherita, nel reparto di Chirurgia pediatrica diretto da Fabrizio Gennari. Trattandosi di incidente ad alta dinamica rimane in osservazione e ripete esami e valutazioni strumentali.
Mattia Aguzzi e il racconto del salvataggio miracoloso
Mattia Aguzzi, bancario di 37 anni, aveva raccontato a Qn.net che la sua attenzione e quella della fidanzata Gloria Piccolo era stata richiamata da un ragazzo che gridava alla bimba di fermarsi dal balcone di fronte. La piccola però, pareva non sentire. “L’ho vista a penzoloni, mi sono messo sotto il balcone, ho aperto le braccia e ho sperato”. Fino all’incredibile lieto fine.