Lunedì 23 Dicembre 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Cronaca

Biden è più debole ma non molla: "A settembre rivincita del duello tv". E prova a blindare la sua nomination

Il presidente chiede al tycoon un altro dibattito: "Ho solo tre anni più di lui, sono ancora lucido"

Biden è più debole ma non molla: "A settembre rivincita del duello tv". E prova a blindare la sua nomination

Non molla, Joe Biden. In una intervista di venti minuti con la Nbc conferma di non aver la minima intenzione di rinunciare ("per la mia candidatura nulla è cambiato in questi giorni, su questo tema mi confronto solo con me stesso e con i 14 milioni di americani che mi hanno votato alle primarie") e rilancia dicendo di essere "pronto per un nuovo dibattito con Trump a settembre e stavolta la mia performance sarà ben diversa".

Ma soprattutto il presidente – con istinto da vecchio animale politico – muove i suoi per blindarsi anticipando i tentativi di farlo dimettere alla convenzione democratica di Chicago, che si apre il 19 agosto. Il comitato delle regole democratico, un organismo di 180 delegati a maggioranza nominati da Biden o a lui vicini, sta infatti lavorando per avere la conferma di Biden come candidato democratico entro la fine di luglio.

La conferma, lo si è deciso a maggio, avverrà in modo virtuale. E se venerdì il comitato delle regole darà disco verde, da lunedì e per una settimana, si esprimeranno i quasi 4 mila delegati che all’80% ci si attende che confermino l’endorsement per Biden, mettendo i critici di fronte a un fatto compiuto. Un gruppo di delegati, percependo la minaccia ha fatto circolare una lettera nella quale si sottolinea che non esiste alcuna giustificazione legale per anticipare la nomination". "Chiediamo – dicono – di annullare qualsiasi piano per un appello virtuale e di astenersi da qualsiasi procedura straordinaria che potrebbe essere percepita come una limitazione del dibattito legittimo".

La spaccatura è netta. Ma il presidente tira dritto. Nell’intervista alla Nbc Biden ha ammesso di aver sbagliato a chiedere di "mettere al centro del bersaglio" il suo avversario all’inizio della scorsa settimana, pochi giorni prima dell’attacco in Pennsylvania. "Non ho detto nel mirino ma al centro del bersaglio, ma è stato un errore usare quella parola", ha osservato Biden, spiegando di aver usato una metafora, di aver voluto dire "concentratevi su di lui, su quello che sta facendo".

Subito dopo ha attaccato rompendo la tregua da lui stesso invocata. "Non sono io il tizio – ha affondato – che ha detto di voler essere un dittatore il primo giorno del suo insediamento o che ha rifiutato di accettare l’esito delle elezioni. Non sono io ma il mio avversario a essere impegnato in una retorica aggressiva, a parlare di un bagno di sangue se perde, dire che sospenderà le sentenze di tutti quelli che sono stati condannati per l’assalto a Capitol Hill. Come si fa a non parlare della minaccia alla democrazia, che è reale, quando uno dice cose come quelle che dice lui? Si tace perché questo potrebbe istigare qualcuno?".

Biden ha anche attaccato il senatore dell’Ohio J.D. Vance, scelto come numero due nel ticket repubblicano. "È un clone di Trump, un politico che vuole tagliare le tasse ai milionari americani e alzarle alla classe media". No, Biden non è rassegnato. "Sono vecchio – ha ammesso nell’intervista – ma ho solo tre anni più di Trump e la mia acutezza mentale è dannatamente buona. In tre anni e mezzo ho fatto più di quanto qualsiasi presidente abbia fatto dai tempi di Roosevelt. Invece di concentrarvi su una mia brutta serata – ha detto a Lester Holt di Nbc news – perché non vi concentrate sulle 28 bugie dette da Trump in quello stesso confronto tv? Certo, uno potrebbe dire: perché non ti riposi dopo tanto lavoro? Perché il lavoro non è finito".

Infine, la proposta di mettere al bando l’arma delle stragi americane. Un fucile AR-15 è stato utilizzato nel tentativo di uccidere Trump: "Questa arma d’assalto – ha detto – ha ucciso tante altre persone, compresi bambini. È ora di metterla fuori legge".