di Antonio Troise
Fine d’anno amaro per gli automobilisti. Da domani, infatti, fare il pieno costerà quasi sicuramente di più dal momento che non ci sarà lo sconto sulle accise di 15 centesimi di euro (18 con effetto Iva) deciso dai precedenti governi e via via confermato e ridotto (era 30 centesimi) per qualche settimana anche dall’esecutivo guidato dalla Meloni. Ma non basta. Perché a partire dal primo gennaio sarà più caro viaggiare in autostrade come stabilito dal decreto del ministero che adegua i pedaggi. L’unica consolazione è che, almeno per ora, sono stati congelati gli aumenti delle multe dovuti all’adeguamento degli importi all’inflazione. In compenso, dal saldo e stralcio delle cartelle esattoriali fino a mille euro, che scatta con il nuovo anno, potrebbero essere escluse le contravvenzioni. Decideranno i Comuni caso per caso. Ma andiamo con ordine.
CARISSIMO PIENO
Per ora il governo non sembra interessato a prorogare ulteriormente lo scudo contro il rincaro dell’energia varato dal governo Draghi. Del resto, già con il provvedimento di fine novembre che aveva allungato di un mese il taglio delle accise che pesano su benzina, gasolio e gpl, lo sconto era stato, di fatto, dimezzato. Si è passati in particolare dal taglio di 25 centesimi che, comprensivo di Iva, equivaleva a uno sconto al distributore di 30,5 centesimi, ad un taglio di 15 centesimi, che con l’Iva si è tradotto a dicembre in 18,3 centesimi in meno. La riduzione degli sconti sulla benzina a dicembre non ha toccato glinautotrasportatori che sono soggetti a un regime diverso dal punto di vista fiscale.
I CONSUMATORI
Con le decisioni del governo Meloni, dal primo dicembre, le accise sulla benzina sono salite da 47,84 a 57,84 centesimi al litro, quelle sul gasolio da 36,74 a 46,74 euro al litro, quelle sul Gpl da 18,26 a 26,67 centesimi al litro. Secondo il Codacons, l’associazione dei consumatori, l’operazione ha determinato un aumento di spesa pari a +6,1 euro a pieno, +146 euro annui ad automobilista in caso di due pieni al mese. Ora, con il venire meno anche di questi sconti, la stangata potrebbe di fatto raddoppiare: la maggiore spesa sarebbe di 9,15 euro a pieno. Su base annua l’incremento sfiorerebbe i 220 euro con due pieni al mese.
SUPER E GASOLIO
Tutto dipenderà, ovviamente, dalle decisioni che prenderanno nei prossimi giorni le compagnie che distribuiscono i carburanti. Per ora, infatti, i prezzi sono calati, con la benzina che è scesa ai minimi da un anno e mezzo. Secondo le rilevazioni settimanali del ministero dell’Ambiente, la verde è scesa a 1,625 euro al litro, un livello che non si registrava da giugno del 2021. Il diesel è invece arrivato a 1,689 euro, al minimo dal 31 gennaio 2022.
PEDAGGI AUTOSTRADALI
Aumentano i pedaggi autostradali, ma con gradualità, in maniera minore delle previsioni e l’aumento non riguarderà il 50% delle tratte. I pedaggi sulle arterie di competenza di Autostrade per l’Italia da domani aumenteranno del 2%, con aggiunta di un altro 1,34% solo dal primo luglio 2023. Ad annunciarlo è una nota del Mita, nella quale il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini spiega che si rischiava "un aumento che sfiorava il 5% che è stato scongiurato" e che nel nostro Paese, gli incrementi sulle tratte interessate è inferiore all’inflazione". È confermato inoltre lo stop agli aumenti sulle Autostrade A24A25 Roma-L’Aquila Teramo e Diramazione Torano Pescara: il Mit, si legge, sta facendo approfondimenti per una eventuale riduzione. Gli italiani – spieg la nota del ministero – potranno beneficiare di una situazione migliore rispetto ad altri Paesi europei. In Spagna per undici tratte autostradali è previsto un incremento del 4% (rispetto alla richiesta media di +8,4%). In Francia e’ previsto invece una lievitazione media delle tariffe del 4,75% dal primo febbraio 2023, che si aggiunge al +2% del 2022.