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Per lui il Pm ha chiesto 14 anni per omicidio volontario
Roma, 19 dicembre 2021 - A volte l'uomo deve "vincere quel minimo di resistenza che ogni donna, nel corso di una relazione stabile e duratura, nella stanchezza delle incombenze quotidiane, tende a esercitare quando un marito tenta un approccio sessuale". Con queste motivazioni un pm della Procura di Benevento ha chiesto l'archiviazione della denuncia di un donna per violenza da parte del marito. La vicenda, anticipata dal Fatto quotidiano, ha subito suscitato polemiche. Fanno discutere, infatti, le motivazioni del pm, per il quale i presunti atti violenti denunciati dalla donna sono ritenuti "fatti carnali che devono essere ridimensionati nella loro portata", anche perché commessi "in una fase del rapporto coniugale in cui" lei "ha messo seriamente in discussione la relazione, meditando la separazione".
La procura
Dal canto suo la Procura di Benevento, guidata da Aldo Policastro, con una nota, ha sottolineato subito che l'opposizione all'archiviazione presentata dalla donna "è all'esame dell'ufficio" che "è assolutamente estraneo alla prassi e agli orientamenti di tutto l'ufficio ogni e qualsiasi sottovalutazione del seppur minimo approccio costrittivo nei rapporti interpersonali tra uomo e donna e, in generale, in quelli che involgano la libertà in generale e quella sessuale in particolare". A testimonianza di ciò, la Procura ha riportato l'impegno di tutto l'ufficio in tema di violenza di genere con la costituzione, fin dal 2017, e la quotidiana operatività dello 'Spazio ascolto per le vittime vulnerabili e di violenza di genere' e del 'Tavolo tecnico interistituzionale'.
Le reazioni
Non sono mancate le immediate reazioni. Si è detta "sconcertata" la deputata di Italia Viva, Silvia Fregolent, per la quale "le motivazioni" sono "francamente allucinanti". "Se il fatto non sussiste - ha aggiunto la parlamentare - venga detto chiaramente, mentre minimizzare significa non solo offendere la dignità delle donne ma mettere a rischio la vita delle persone. È stato appurato che moltissimi femminicidi, addirittura uno su sette, potevano essere evitati se le denunce fossero state prese sul serio. Qui siamo di fronte a giudizi da parte del pm che riportano il paese ai tempi del delitto d'onore". Per Laura Ravetto, responsabile dipartimento Pari opportunità della Lega, "per combattere davvero la problematica strutturale di una società, dove l'uomo può percepire la donna come oggetto e proprietà e decidere di annientarla se quella donna sceglie di lasciarlo, non basta solo la preparazione giuridica. Serve la cultura del rispetto per una lotta senza tregua alla cultura del 'se l'è cercata'".