Roma, 8 novembre 2023 – Nulla osta della Chiesa cattolica al battesimo per transessuali, transgender e omosessuali, anche conviventi. Il Dicastero del Vaticano per la dottrina della fede lo chiarisce in una lettera a monsignor José Negri, vescovo di Santo Amaro in Brasile, in risposta ai quesiti arrivati lo scorso 14 luglio.
“Un transessuale, che si fosse anche sottoposto a trattamento ormonale e ad intervento chirurgico di riattribuzione di sesso, può ricevere il battesimo, alle medesime condizioni degli altri fedeli”. C’è, però, un distinguo. Il sacramento potrà essere celebrato “se non vi sono situazioni in cui c'è il rischio di generare pubblico scandalo o disorientamento nei fedeli”. Queste situazioni non sono ulteriormente dettagliate.
“Nel caso di bambini o adolescenti con problematiche di natura transessuale – prosegue la missiva – se ben preparati e disposti, questi possono ricevere il battesimo''.
La lettera, che è controfirmata da Papa Francesco il 31 ottobre scorso, risponde anche a un altro quesito: può un transessuale essere testimone di nozze? ''Non c'è nulla nella vigente legislazione canonica universale che proibisca ad una persona transessuale di essere testimone di un matrimonio'', la risposta dell'ex Sant'Uffizio, guidato da dal cardinale Victor Manuel Fernandez.
“Si può ammettere al compito di padrino o madrina un transessuale adulto che si fosse anche sottoposto a trattamento ormonale e a intervento chirurgico di riattribuzione di sesso”. Ma a determinate condizioni, anche in questo caso. “Non costituendo però tale compito un diritto, la prudenza pastorale esige che esso non venga consentito qualora si verificasse pericolo di scandalo”.
Via libera anche a padrini omosessuali che convivono con un'altra persona, basta che conducano “una vita conforme alla fede”.
Si affronta anche il problema dei genitori gay o di quelli che hanno avuto il figlio attraverso la gestazione per altri. “Due persone omoaffettive possono figurare come genitori di un bambino, che deve essere battezzato, e che fu adottato o ottenuto con altri metodi come l'utero in affitto?”, chiedeva al Vaticano il vescovo del Brasile. La risposta del Dicastero della Fede: “Perché il bambino venga battezzato ci deve essere la fondata speranza che sarà educato nella religione cattolica”.
Con le dovute cautele sono le prime indicazioni del Vaticano sono forse senza precedenti. Fernandez sembra pienamente rispondere a quell'appello di Papa Francesco - “todos, todos, todos” - con il quale il Pontefice ha più volto chiesto di accogliere tutti nella Chiesa.