Roma, 12 giugno 2023 - Silvio Berlusconi imprenditore, politico, dirigente sportivo, il suo asso nella manica? Le sue barzellette, che hanno fatto ridere gli italiani, di destra e di sinistra, e hanno scioccato i leader stranieri, prima di strappare un sorriso anche a loro. Non è mancata neanche una grande autoironia da parte del Cavaliere, e negli anni sono stati scritti anche libri di raccolta sulle sue storielle più divertenti.
In 30 anni di vita pubblica il Cavaliere sulle barzellette non si è mai tirato indietro, da quelle a sfondo sessuale, per cui veniva immediatamente messo in croce (Ma qualcuno rideva comunque sotto i baffi), a quelle sul lavoro o la politica, e tutte sempre perfettamente inserite nel contesto in cui le raccontava. Certo alcune sono state più 'esplicite' di altre, ma in fondo strappavano sempre una risata, anche ai più critici, magari mentre facevano di no con la testa.
C'è chi sostiene che la famosa battuta su Mohamed Esposito sia la più divertente, o la più famosa. Silvio presenziava a un comizio del Popolo delle Libertà nel 2011 quando raccontò di essere partito da Napoli in aereo per recarsi all'estero, appena salito a bordo Berlusconi notò una bellissima ragazza bionda che leggeva intensamente un libro e subito il Cavalliere trovò posto a suo fianco. Tentò di attirare la sua attenzione, ma inutilmente. Così si fece più deciso e chiese "Signorina lei legge con una intensità straordinaria. Di cosa parla questo libro? E lei mi rispose soavemente, ma dell'amore". Allora Berlusconi le chiese: "E che cosa le ha insegnato di così importante, vista la sua straordinaria attenzione?" Lei rispose: "Mi ha insegnato che gli amanti sessualmente più potenti sono gli arabi e quelli più sentimentalmente forti e più romantici sono i napoletani". "E allora io gli ho dato la mano e le ho detto: "Signorina, permetta che mi presenti... Mohammed Esposito".
Una volta confessò "le storielle che mi vedono protagonista sono quelle che preferisco". E quindi sfoggiò un classico, quella di lui sull'aereo insieme al presidente degli Stati Uniti Obama (Più tardi l’aggiornerà con Biden), Putin e al Papa. Ma finisce il carburante e manca un paracadute. E mentre gli altri discutono su chi ne abbia più diritto, lui Silvio Berlusconi, "il politico più intelligente al mondo", afferra uno zainetto scambiandolo per un paracadute e si lancia.
Di recente della categoria "fa ridere ma era meglio non dirla" c'è stata la gag a Monza, giugno 2022. La squadra aveva appena guadagnato la serie A, e Berlusconi, era in piazza nel capoluogo brianteo per chiudere la campagna elettorale del sindaco uscente di Forza Italia (Poi sconfitto), accolto con calore dai fan, si lascia andare e spiazza tutti: "E' uscito questa mattina un sondaggio che mi ha un po' preoccupato", poi un attimo di silenzio, e quando la tensione è palpabile, lui riprende a parlare: "A cento ragazze di Monza tra i 20 e i 30 anni è stato chiesto 'fareste l'amore con Berlusconi?'. Il 33% ha risposto 'magari', il 66% ha domandato: 'ancora?'".
Altro classico di Arcore è la barzelletta che vuole Berlusconi chiamato in Paradiso per "risolvere, con la mia esperienza sindacale e di partito, i problemi tra Santi, beati e angeli". Il Cavaliere riesce nel suo compito e Dio lo convoca. Tra i due inizia un colloquio di tre ore, che lascia increduli le anime sante. Alla fine esce il Padreterno e, tenendo una mano sulle sue spalle, gli dice: "Silvio carissimo, mi è piaciuta moltissimo questa tua idea di trasformare il Paradiso in una società per azioni e di quotarla in borsa. C'è una sola cosa che non capisco: perché io dovrei fare il vicepresidente?".
Si parla di centinaia di barzellette e battute: lui sosteneva che le storielle divertenti servivano per gli elettori, perché "rendono molto cordiale il colloquio con le persone da convincere". Concludiamo quindi con quella che lo stesso Berlusconi presentava come fondamentale, la storiella del commendator Bestetti: il commendatore, era sospettato dalla moglie di adulterio, quindi era strato costretto a portarla "al night" per dimostrarle che la voce sulle sue bravate "non è minga ver". Il racconto in milanese continuava con Silvio che mimava con dei fazzoletti estratti dalla tasca gli slip della spogliarellista e il fallimento del fedifrago Bestetti, clamorosamente smascherato. Poi nel finale arrivava la classica battuta volgare: il tassista che aveva assisto alla scenata di gelosia della signora Bestetti, chiese all'uomo: "Commendatore, di t... ne abbiamo caricate tante, ma una bruta, vecia e cattiva come questa qui, mai".