Martedì 6 Agosto 2024

Barbecue, bricchette prodotte con ceneri tossiche e cancerogene: sequestri in tutta Italia

Invece di finire in discarica, attraverso un procedimento chimico, la cenere contenente idrocarburi e diossina veniva utilizzata per produrre i tocchetti di carbone per le grigliate. Blitz dei carabinieri in oltre 5 negozi. Nove indagati

Una grigliata

Una grigliata

Trento, 6 agosto 2024 – Invece di finire in discarica come rifiuto da smaltire, ceneri tossiche (contenenti sostanze cancerogene come idrocarburi e diossina) venivano utilizzate per produrre bricchette per barbecue, i tocchetti di carbone tanto utilizzati nelle grigliate all’aperto. Con le accuse di traffico illecito di rifiuti e frode in commercio sono indagate nove persone, di cui sei cittadini italiani e tre austriaci. Da stamani i carabinieri del comando tutela ambientale e sicurezza energetica stanno effettuando sequestri, in circa 50 punti vendita su tutto il territorio nazionale, i sacchetti contenenti le bricchette “incriminate”, prodotte attraverso la lavorazione di ceneri derivanti da processi di piro-gassificazione e contenenti idrocarburi e diossina. Il provvedimento è stato disposto dal gip di Trento su richiesta della Procura di Bolzano e di Trento, che coordina le indagini sulla produzione e successiva commercializzazione di materiale combustibile per barbecue fatte di ceneri prodotta in due stabilimenti di cogenerazione dell'Alto Adige.

L'indagine è partita nel 2022, quando è stato fermato in Italia un camion con targa croata che trasportava la cenere prodotta dalla combustione di legna e cippato in due impianti di cogenerazione, a Lasa e Versciaco. Dai successivi accertamenti è emerso che la cenere tossica non veniva trattata come rifiuto da smaltire, ma utilizzata per produrre, attraverso una lavorazione chimica, le bricchette per barbecue in due stabilimenti, in Croazia e in Serbia.

"Si tratta di un'indagine articolata e complessa, un unicum a livello nazionale per quanto riguarda la difesa della salute. Con il provvedimento è stato stroncato un commercio illecito e istallato ponte investigativo, tramite l'agenzia per la cooperazione giudiziaria Eurojust, con altri Paesi europei”, ha spiegato il procuratore capo di Trento, Sandro Raimondi. A quanto specificato dal comandante del Noe di Venezia, Enrico Risottino, la rete coinvolgeva Alto Adige e Austria, Croazia e Serbia, ma il commercio avveniva in tutta Europa. Lo scorso dicembre, i militari hanno effettuato anche dei sequestri di fertilizzanti per uso agricolo, prodotti sempre con l'impiego delle ceneri tossiche. “Le bricchette venivano prodotte attraverso la lavorazione delle ceneri, già ritenute un rifiuto tossico perché contenenti sostanze cancerogene come idrocarburi (Ipa) e diossina, attraverso l'aggiunta di altro materiale, tra cui anche materiale plastico. Poi venivano immesse sul mercato per la cottura del cibo”, ha chiarito la sostituto procuratore di Bolzano, Federica Iovene.

Le bricchette per barbecue erano vendute in Italia, Austria, Svizzera, Germania e in altri Paesi europei con false certificazioni attraverso due marchi. In Italia, i sacchetti contenenti le bricchette erano venduti al dettaglio nei punti vendita di due catene di negozi, una attiva solo nel Lazio e una diffusa su tutto il territorio nazionale. Entrambe le catene sono ritenute dagli inquirenti estranee alla vicenda e potenziali vittime della presunta frode commerciale.