Roma, 14 aprile 2015 - Nuovo record per il debito pubblico italiano a febbraio. Nel primo bimestre restano invece sostanzialmente invariate a 58 miliardi le entrate tributarie. Secondo i dati diffusi da Bankitalia il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato a febbraio di 3,3 miliardi, a 2.169,2 miliardi, registrando un nuovo picco storico rispetto ai 2.167,7 miliardi toccati nel luglio del 2014. La Banca d'Italia sottolinea che "l'incremento è stato inferiore al fabbisogno del mese (8,2 miliardi) grazie alla diminuzione di 3,6 miliardi delle disponibilità liquide del Tesoro (pari a fine febbraio a 79,1 miliardi) e all'effetto complessivo dell'emissione di titoli sopra la pari, del deprezzamento dell'euro e della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione (1,2 miliardi)".
Il fabbisogno, e conseguentemente l'aumento del debito, spiega ancora l'istituto di Via Nazionale, "è stato contenuto dal parziale rimborso (2,1 miliardi) dei prestiti concessi alla Grecia ed erogati per il tramite dell'Efsf. Si tratta di un rimborso non programmato, connesso con risorse (finalizzate a interventi a favore del settore finanziario in Grecia) finora non utilizzate e che sono state temporaneamente riattribuite ai paesi contribuenti". Buone notizie invece sul fronte dei prestiti: migliora l'offerta di credito a imprese e famiglie.
"Nel primo trimestre 2015 - spiega Bankitalia - è proseguito l'allentamento dei criteri di offerta dei prestiti a imprese e famiglie, beneficiando principalmente della maggiore pressione concorrenziale tra le banche e del miglioramento della posizione di liquidità degli intermediari". Secondo l'indagine, "la domanda di prestiti da parte delle imprese e' rimasta invariata mentre quella delle famiglie è aumentata".
Infine l'Istat conferma le stime sui prezzi al consumo: a marzo l'inflazione aumenta dello 0,1% su base mensile e registra una diminuzione su base annua pari a -0,1%, (come a febbraio). L'inflazione acquisita per il 2015 e' pari a -0,1% (era -0,2% a febbraio). Sale il cosiddetto carrello della spesa a marzo. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono dello 0,2% rispetto a febbraio e crescono dello 0,8% su base annua (da +0,7% del mese precedente).