Martedì 16 Luglio 2024
RITA BARTOLOMEI
Cronaca

Morte di Manuel, stretta sul web. Ostellari (Lega): fino a 5 anni di carcere per chi esalta la violenza in rete

Il sottosegretario alla Giustizia: si parte dal ddl sulle baby gang. Che cosa si prepara

Roma, 19 giugno 2023 - La morte di Manuel, il bambino di 5 anni ucciso in uno schianto a Casal Palocco (Roma) e la stretta sul web: anche youtuber e influencer rischiano fino a 5 anni di carcere se divulgano sul web contenuti che istigano alla violenza.

La politica prova a rispondere alla tragedia mentre l’inchiesta sull’omicidio stradale ha travolto il gruppo youtuber TheBorderline, con Matteo Di Pietro indagato. Ha 20 anni ed era alla guida del suv che si è scontrato con la Smart nella quale viaggiava il piccolo.

Approfondisci:

Incidente youtuber Roma, fiaccolata per Manuel

Incidente youtuber Roma, fiaccolata per Manuel
Bimbo morto a Casal Palocco: il papà di Manuel ringrazia per l'affetto ricevuto
Bimbo morto a Casal Palocco: il papà di Manuel ringrazia per l'affetto ricevuto

Youtuber e contenuti estremi, cosa si rischia

Spiega Andrea Ostellari, sottosegretario alla Giustizia della Lega: “Questa idea nasce dal nostro ddl sulle baby gang. L’ultimo episodio di Casal Palocco ha fatto capire che non sono soltanto minorenni ad avere bisogno di essere educati, la stessa cosa vale per i maggiorenni. A questo punto, partendo da quella proposta che stiamo già esaminando al Senato e che ha un ambito di applicazione in prevalenza dedicato alle baby gang, proponiamo di ampliare il testo. L’ipotesi di reato è quella di istigazione a delinquere che prevede da 1 a 5 anni di carcere. Ho visto che anche il viceministro Sisto di Forza Italia ha parlato di una stretta necessaria”.

Approfondisci:

Supertestimone per la morte di Manuel: era sul suv con gli youtuber

Supertestimone per la morte di Manuel: era sul suv con gli youtuber

Chi rischia il carcere?

Ostellari chiarisce: “Questa norma non riguarda solo gli youtuber ma chiunque faccia un uso distorto dei social, volto a rappresentare atti di violenza non solo compiuti da minorenni. Chi istiga alla violenza o ad atti delittuosi o pericolosi ne dovrà rispondere. C’è poi il tema dell’oscuramento dei social, anche questo è contenuto nel testo, presuppone l’intervento di un’autorità”.

Si poteva leggere già un riferimento nelle parole del ministro Salvini che aveva dichiarato: togliere la patente ai cretini al volante e chiudere i social.