Roma, 19 giugno 2023 - La morte di Manuel, il bambino di 5 anni ucciso in uno schianto a Casal Palocco (Roma) e la stretta sul web: anche youtuber e influencer rischiano fino a 5 anni di carcere se divulgano sul web contenuti ch
e istigano alla violenza.La politica prova a rispondere alla tragedia mentre l’inchiesta sull’omicidio stradale ha travolto il gruppo youtuber TheBorderline, con Matteo Di Pietro indagato. Ha 20 anni ed era alla guida del suv che si è scontrato con la Smart nella quale viaggiava il piccolo.
Youtuber e contenuti estremi, cosa si rischia
Spiega Andrea Ostellari, sottosegretario alla Giustizia della Lega: “Questa idea nasce dal nostro ddl sulle baby gang. L’ultimo episodio di Casal Palocco ha fatto capire che non sono soltanto minorenni ad avere bisogno di essere educati, la stessa cosa vale per i maggiorenni. A questo punto, partendo da quella proposta che stiamo già esaminando al Senato e che ha un ambito di applicazione in prevalenza dedicato alle baby gang, proponiamo di ampliare il testo. L’ipotesi di reato è quella di istigazione a delinquere che prevede da 1 a 5 anni di carcere. Ho visto che anche il viceministro Sisto di Forza Italia ha parlato di una stretta necessaria”.
Chi rischia il carcere?
Ostellari chiarisce: “Questa norma non riguarda solo gli youtuber ma chiunque faccia un uso distorto dei social, volto a rappresentare atti di violenza non solo compiuti da minorenni. Chi istiga alla violenza o ad atti delittuosi o pericolosi ne dovrà rispondere. C’è poi il tema dell’oscuramento dei social, anche questo è contenuto nel testo, presuppone l’intervento di un’autorità”.
Si poteva leggere già un riferimento nelle parole del ministro Salvini che aveva dichiarato: togliere la patente ai cretini al volante e chiudere i social.