Una scarpa sull’asfalto. Abdullah, soprannominato ’Mimmo’, egiziano, che gestisce un ristorante-rosticceria in viale Monte Ceneri, vedendola a terra ha capito che suo figlio non c’era più. Mohanad Moubarak, di undici anni (ne avrebbe compiuti dodici l’8 dicembre) è stato travolto e ucciso mentre pedalava in sella alla sua bicicletta qualche minuto dopo la mezzanotte di ieri in via Bartolini, nella periferia nord ovest di Milano. Preso in pieno all’incrocio con viale Monte Ceneri e trascinato per una ventina di metri da una Smart che dopo l’impatto si è allontanata.
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Alla guida, un ventenne italiano di origine marocchina con svariati precedenti (spaccio, maltrattamenti, porto abusivo d’armi, minacce e resistenza a pubblico ufficiale) e residente nella zona, che si è costituito alle 4.30 alle polizia Stradale. Dopo più di quattro ore. "Non l’ho visto sbucare e poi sono scappato perché ero senza patente. Ho avuto paura", ha ammesso davanti agli agenti della polizia locale che stanno indagando, coordinati dal pm Rosario Ferracane, per ricostruire la dinamica e accertare le responsabilità. All’alcol test il ventenne è risultato negativo e ora si attende l’esito degli esami tossicologici per capire se il giovane fosse sotto l’effetto di droghe. Da accertare anche la velocità. Intanto è stato denunciato a piede libero per omicidio stradale, fuga e omissione di soccorso: tutti reati aggravati dal fatto di non aver mai conseguito la patente. L’auto su cui viaggiava è risultata intestata a una società per cui il ragazzo lavorava.
Secondo quanto ricostruito finora, l’auto e la bici avanzavano nella stessa direzione lungo via Bartolini, verso la periferia, e l’impatto è avvenuto all’incrocio con viale Monte Ceneri. Sulla dinamica sono in corso accertamenti, resi più complicati dal fatto che in quel tratto le telecamere sono poche e che, a quanto pare, nessun testimone era presente al momento dell’investimento. Secondo quanto appreso, l’auto è stata sequestrata (insieme a quel che resta della bici) per ulteriori approfondimenti.
I soccorsi sarebbero stati allertati da un passante, accortosi del bambino a terra e delle scarpe sull’asfalto. Le scarpe sono state la prima cosa che il padre di Mohanad ha visto dopo essere uscito dal ristorante, che dista alcune decine di metri dal punto dell’incidente. "Il bambino stava andando in bicicletta nel quartiere mentre il papà lavorava – raccontano alcuni conoscenti –. Non vedendolo da oltre un’ora, il padre ha chiesto aiuto. Quando poi è uscito a cercarlo, all’incrocio con via Bartolini si è reso conto della tragedia". Per Monhanad non c’era più nulla da fare. "Era un bambino gioioso, usciva a giocare mentre il papà lavorava. Era contento di accompagnarlo e non gli pesava aspettarlo fino all’orario di chiusura. Era benvoluto anche dagli altri commercianti del quartiere. Ora siamo tutti scioccati", commentano i dipendenti di un altro ristorante di viale Monte Ceneri.
Mohanad aveva una sorella più grande e viveva con la famiglia nel quartiere QT8. Da poco più di un anno aveva perso la madre. Ieri il ristorante-rosticceria era chiuso, anche se all’interno c’erano alcuni dipendenti. "Non sappiamo che dire, Mimmo è sotto choc e noi siamo troppo addolorati per questa morte assurda. L’attività al momento resta chiusa".
Cordoglio dalla vicesindaca di Milano Anna Scavuzzo: "La notizia del tragico incidente ci lascia attoniti e costernati. A nome dell’amministrazione esprimo il più profondo cordoglio e le condoglianze alla famiglia, cui oltre alla nostra vicinanza non faremo mancare il sostegno del Comune e della città".