Roma, 17 agosto 2020 - "Le scuole non vanno solo riaperte, dobbiamo fare in modo che poi non richiudano". Con settembre alle porte, la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina fa appello alla "collaborazione di tutti" in vista del ritorno in classe e sul suo profilo Facebook assicura: "Siamo al lavoro da mesi per il rientro a scuola di tutte le studentesse e di tutti gli studenti. È una priorità assoluta del Governo perché è una priorità di tutto il Paese". Ma cè da fare i conti con la curva epidemica del Coronavirus, che, nelle ultime settimane, continua registrare dati alti nel nostro paese. "Dal primo settembre le scuole apriranno per chi è rimasto più indietro - precisa la ministra -. Dal 14 riprenderanno ufficialmente le lezioni. La scuola ha dato tanto nei mesi più duri dell'emergenza, ora servono responsabilità e consapevolezza da parte di tutti". Per tornare sui banchi "dobbiamo rispettare le norme di sicurezza ogni giorno - conclude Azzolina -. Dobbiamo tutelare la nostra salute e quella degli altri. È importante farlo per non disperdere i sacrifici di questi mesi". Intanto, l'andamento dei contagi da Covid19 preoccupa gli esperti, che avvertono: se l'aumento dei casi non si arresterà, anche la riapertura delle scuole il 14 settembre, dopo sette mesi di lockdown, potrebbe essere a rischio.
I banchi
Mancano poche settimane al suono della campanella e Domenico Arcuri, commissario straordinario per l'emergenza Covid19, fa il punto sull'organizzazione scolastica: "I banchi monoposto e le sedute attrezzate saranno consegnati a partire dai primi giorni di settembre e fino al mese di ottobre nei diversi istituti scolastici italiani che ne hanno fatto richiesta. La distribuzione avverrà secondo una programmazione nazionale e una tempistica che terrà conto delle effettive priorità scolastiche e sanitarie dei vari territori, garantendo in tal modo il normale avvio dell'anno scolastico in piena sicurezza. Altre ipotesi o affermazioni come quelle del presidente dell'Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, sono destituite di ogni fondamento". Poi, ricorda Arcuri, "sono stati stipulati 11 contratti di affidamento a imprese e raggruppamenti di imprese per la fornitura di banchi in grado di superare complessivamente l'intero fabbisogno richiesto dai dirigenti scolastici italiani: 2.013.656 banchi tradizionali e di 435.118 sedute innovative. Un risultato - sottolinea - eccezionale sia per i tempi brevissimi in cui è stato raggiunto, sia perché la produzione nazionale di banchi, nel nostro Paese, è di poco più di 200.000 banchi all'anno. Un risultato che è stato possibile, tra l'altro, grazie agli sforzi e alla collaborazione delle aziende italiane e internazionali e che nessuno vuole certo vanificare".
I presidi
Antonello Giannelli, invece, presidente dell'Anp (Associazione nazionale presidi), spiega: "Se ci sarà un caso positivo all'interno di una scuola bisognerà valutare la chiusura dell'istituto solo di concerto con l'autorità sanitaria, cioè la Asl". In coro i presidi chiedono anche di "rivedere la responsabilità penale dei dirigenti".