Roma, 8 giugno 2024 – Sull’influenza aviaria Matteo Bassetti, infettivologo e primario al San Martino di Genova, raccomanda: “Dobbiamo avere molto equilibrio, tenerci alla larga dalle opposte fazioni di allarmisti e negazionisti. Perché oggi stiamo vivendo una situazione molto simile al 2019, l’epoca pre-Covid. La cosa importante del caso in Messico è che si tratta del virus H5N2, che finora aveva colpito solo i polli. Su questo va fatta un’indagine seria”.
Fare incetta di antivirali? Una stupidaggine”
Intanto negli Usa, dopo i continui focolai di aviaria da virus H5N1, l’epidemiologo Eric Feigl-Ding ha lanciato un appello: “Iniziare ad accumulare una serie di farmaci contro l’influenza”. “Una stupidaggine – la liquida Bassetti -. Che questo messaggio devastante arrivi dal mondo medico mi fa molta paura. Questo è un messaggio che non si deve dare, perché finisce per portare acqua a chi diffonde fake news. Ad oggi non ci sono ragioni per fare incetta di farmaci antivirali e per usarli. Siamo di fronte a casi sparuti e sporadici di contagio nell’uomo. Anche se è giusto che le autorità competenti indaghino”.
Perché il contagio in Messico è importante
L’uomo di 59 anni morto in Messico (“decesso non attribuibile all’infezione”, ha poi precisato l’Oms, dopo le proteste del governo) è risultato contagiato dal virus H5N2, “e questa è la cosa importante – sottolinea Bassetti -. Perché è il primo caso al mondo e perché, da quanto hanno riferito le autorità, quella persona non aveva mai avuto contatti con gli animali. Se questo è vero, dobbiamo capire come si è contagiato. Forse dopo un contatto casuale con un animale, cosa che ci dovrebbe portare comunque a rivedere certe convinzioni? O forse è stato contagiato da un’altra persona? Questo è l’interrogativo e bisogna indagare attentamente, senza fare allarmismo. Occorre uno studio epidemiologico, tamponi alle persone con sintomatologia respiratoria per verificare se ci sono altri casi. Perché ricordiamoci che il mestiere del virus è quello di contagiare quanti più esseri umani possibile”. Documentati, invece, i casi umani da H5N1, “fino al oggi ne sono stati accertati circa 900 nel mondo”, ricorda l’infettivologo.
Un’analisi seria sul contagio da H5N2
Insiste il professor Bassetti: “Sull’aviaria ci sono segnali che dobbiamo essere capaci di ascoltare. Ci dobbiamo preparare, ma certamente non facendo incetta di farmaci”. Eppure ancora non abbiamo chiara nemmeno l’origine del Covid, ci sono paesi impenetrabili… “Il mondo da quella lezione non ha imparato nulla – riconosce lo scienziato -. Tutti avremmo voluto avere un’Oms più forte e meno legata alla politica”.