Roma, 27 aprile 2024 – Dall’influenza aviaria potrebbe arrivare la prossima pandemia? “Oggi non possiamo dirlo con certezza. Ma che questo virus H5N1 abbia forato una serie importante di altri animali per arrivare addirittura a mammiferi da allevamento, pone all’attenzione del mondo, scientifico e politico, un problema”.
Così ragiona Matteo Bassetti, direttore del reparto Malattie infettive al San Martino di Genova, al telefono con Qn.net da Barcellona, dove oggi inizia l’Escmid Global Congress, il più importante appuntamento mondiale degli infettivologi.
Aviaria, le parole di Matteo Bassetti
Osserva il professore: “In America nel latte crudo potrebbero esserci tracce un virus che era dei polli. Nessuno può sapere se sia vitale e in grado di trasmettere le infezioni. Ma questo mi pare un dato di fatto. L’Appello di Oms e Fao ad innalzare la soglia dei controlli conferma che siamo di fronte a qualcosa di diverso, rispetto ai casi di 25 anni fa, documentati nei volatili”.
L’appello dell’Oms sul latte crudo
Dopo la diffusione dell’aviaria tra le mucche da latte negli Usa e le indagini sul possibile ruolo nella trasmissione, Oms e Fao hanno “consigliato vivamente di consumare latte pastorizzato e non crudo”.
Batteri resistenti agli antibiotici, “fino a 40mila morti in Italia”
Il congresso di Barcellona – “il più importante del mondo in questo settore”, sottolinea Bassetti – ha messo sotto i riflettori alcuni problemi mondiali. “E’ stato lanciato un appello all’Onu e ai governi – ricorda il professore – per i batteri antibiotico-resistenti che uccidono 5 milioni di persone nel mondo e almeno 30-40mila in Italia”.
Bassetti interverrà anche sulle infezioni fungine, tra tutte la Candida auris. Osserva l’infettivologo: “Oggi qui sono riunite 20mila persone, parlo di addetti ai lavori. Il tema delle malattie infettive è tornato centrale come problema di saluter mondiale, soprattutto dopo la pandemia. Prima nessuno si fumava questi congressi”.
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