Giovedì 21 Novembre 2024
RITA BARTOLOMEI
Cronaca

Avatar cardiologa e quel film di Spielberg. Aranzulla: noi medici e l'intelligenza artificiale, cosa sta succedendo

La cardiologa del Mauriziano di Torino: “Nessun dottore robot: formazione, empatia e amorevolezza restano insostituibili. Perché è calzante il paragone con ‘Minority report’”

Torino, 2023 – Tiziana Claudia Aranzulla, 47 anni, cardiologa al Mauriziano di Torino: pochi giorni fa una sua ‘collega’ avatar ha incantato la platea internazionale delle Molinette. L’Intelligenza artificiale sta cambiando anche il lavoro dei medici. Come?

“La mia idea è molto semplice, noi dobbiamo avvalerci al massimo di tutte le metodiche a disposizione. Ma non dobbiamo mai dimenticare che il giudizio clinico le sopravanza. Dunque l'Ia può essere lo step. Ma non può diventare il punto finale”.

La cardiologa Tiziana Claudia Aranzulla e l'avatar 'Susan'
La cardiologa Tiziana Claudia Aranzulla e l'avatar 'Susan'

Il dottore resta insostituibile?

“Questi mezzi possono aiutarci ma non sostituiscono assolutamente il medico, la formazione, l’empatia, se vogliamo l’amorevolezza”.

L’Ia ha una grande capacità di tenere insieme nozioni. Ma lei suggerisce che c’è una parte non replicabile, il discernimento del medico.

“L’esempio più calzante viene da un film, “Minority report”.

Fantascienza e thriller, la regia di Spielperg, siamo nel 2002.

"Ci sono soggetti dotati di poteri particolari che predicono i crimini e individuano chi li compirà. Il senso di quel film è: tu puoi scegliere. Quindi ribadisco: nessuna intelligenza artificiale, nessun sensitivo, sostituiranno mai il medico. Anche se questi possono essere aiuti importanti, anche per sopperire alla stanchezza dei turni”.

Considerati i numeri e le carenze, è solo fantascienza pensare a medici 'robot'?

“Io la vedo così: possiamo parlare di forme avanzate di triage, dove l’intelligenza artificiale accumula una serie di informazioni e poi emette un giudizio, proprio come nel film. Ma nella determina della medicina più probabile, nell’analisi critica delle informazioni, al momento il giudizio del medico resta insostituibile”.

I robot medici possono attendere, insomma?

"I film e i libri di fantascienza ci hanno già pensato. Ma i vari modi in cui si può sviluppare il futuro saranno proprio disciplinati dal buon senso umano. Mi sono interessata molto dei vari sistemi per addestrare l’intelligenza artificiale. E quella sarà la vera discriminante”.

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