Roma, 25 ottobre 2024 - Autovelox ma non solo. L’ultima sentenza della Cassazione sui dispositivi elettronici - questa volta le telecamere che sorvegliano i canali di Venezia - il 9 ottobre ha allargato il campo rispetto ai pronunciamenti precedenti.
Non solo dunque per i rilevatori di velocità ma anche per gli impianti di videosorveglianza è indispensabile l’omologazione. Ecco le parole degli Ermellini e le conseguenze che si possono prevedere.
Cosa dice l’ultima sentenza della Cassazione
“I dispositivi di monitoraggio - scrivono gli Ermellini - devono essere dichiarati di “tipo omologato”. I giudici richiamano la sentenza 20492 del 24 luglio e mettono in chiaro: “L’esplicito riferimento normativo all’obbligatorietà dell’omologazione è in linea con il più generale principio di garanzia in materia di accertamenti rimessi a mezzi tecnici di rilevamento automatico: l’omologazione, infatti, consiste in una procedura che - pur essendo amministrativa - ha anche natura necessariamente tecnica“. Perché l’obiettivo è quello di “garantire la perfetta funzionalità e la precisione dello strumento elettronico da utilizzare per l’attività di accertamento da parte del pubblico ufficiale legittimato; requisito, questo, che costituisce l’indispensabile condizione per la legittimità dell’accertamento stesso”.
Che cosa prevede il perito Giorgio Marcon
“Questa sentenza della Cassazione - ribadisce il perito Giorgio Marcon - mette finalmente in chiaro quello che stiamo affermando da anni, e cioè che l’omologazione riguarda tutti gli strumenti, non solo gli autovelox ma anche i Photored, le telecamere per l’accesso alle Ztl, gli etilometri... Insomma devono essere omologati tutti gli strumenti dedicati al codice della strada".
Sentenza della Cassazione, cosa succede ora
Ma qual è la conseguenza pratica di questa sentenza? “La mia previsione è che d’ora in poi si possa ipotizzare la falsità ideologica per l’uso di tutte queste apparecchiature”, è l’analisi del perito.