Pordenone, 28 maggio 2024 – Comandante, ha spento gli autovelox?
"Diciamo meglio: abbiamo deciso di non usare le postazioni mobili perché nessuno strumento è omologato. Non posso trascurare la sentenza della Cassazione. E non ho intenzione di tradire la fiducia dei cittadini. Noi chiediamo il rispetto delle leggi e le rispettiamo a nostra volta”.
Maurizio Zorzetto, comandante della polizia locale di Pordenone, attende la soluzione del nodo che nemmeno il decreto autovelox di Salvini risolve. Il testo è stato pubblicato oggi sulla Gazzetta Ufficiale e sarà in vigore dal 12 giugno.
Dal 2015 Corte Costituzionale prima e Cassazione poi ribadiscono: gli strumenti per il controllo elettronico della velocità devono essere approvati, omologati e tarati.
Il decreto Salvini in Pdf
Sulla verifica metrologica legale c’è dibattito; sull’omologazione invece tutti concordi: non c’è.
“Nessun autovelox è omologato. Salvini fa bene a considerarli garanzia di sicurezza stradale. Ma la strumentalizzazione purtroppo c’è stata, alcuni Comuni hanno usato questi sistemi per fare cassa”.
In che modo?
"Se c’è una strada con un limite di 70 all’ora e metti i 50, così stanghi tutti. Il ministro non vuole questo e io condivido. Infatti nel decreto se abbasso di oltre 20 km all’ora con ordinanza il limite di velocità, non posso mettere l’autovelox”.
Comandante, quando ‘riaccenderà le macchine’?
“Quando sarà fatta chiarezza sull’omologazione. Ma non dimentichiamoci che ci sono altri strumenti per il controllo. Come l’articolo 141 del codice, che parla di velocità non adeguata rispetto alle condizioni meteo o urbanistiche. Se sono in pattuglia e vedo un veicolo arrivare a velocità folle, lo fermo”.
Quindi bisogna delegare meno alla tecnologia e fare più controlli sulla strada?
"Noi le pattuglie le facciamo. E io credo molto nella tecnologia. Sono stato il primo a mettere il controllo del rosso semaforico in Lombardia, dov’ero fino a un anno fa. A Pordenone la situazione è quasi idilliaca, facciamo 600 verbali all’anno. Anche per questo possiamo permetterci una ‘pausa’”.
Cosa faranno i suoi colleghi in giro per l’Italia?
"Percorro il nostro paese in lungo e in largo. Anche se nessuno lo dice, so che tanti comandanti hanno sospeso le pattuglie mobili. Anche perché in quel caso non c’è nemmeno uno straccio di norma, di regolamento, a sostenere che possono essere anche solo approvati”.