Autovelox e multe nulle: come noto il nuovo codice della strada del ministro Matteo Salvini non ha sanato la questione omologazione-approvazione degli apparecchi per il rilevamento della velocità. Mentre in tutta Italia prosegue l’ondata di ricorsi (e denunce), il ministero dell’Interno ha emanato una circolare, diretta in particolare ai prefetti, per provare a invertire la rotta, in attesa che il tavolo tecnico voluto dal ministro delle Infrastrutture – tra i partecipanti c’è anche Anci – concluda il suo lavoro.
Roma, 25 gennaio 2025 -Per la cronaca: il decreto attuativo è atteso dal 2012.
La storia per punti
Il parere dell’esperto
Ma qual è l’obiettivo della circolare del 23 gennaio? “Dare istruzioni ai prefetti per la costituzione in giudizio nei ricorsi”, è la sintesi di Roberto Benigni, vicepresidente dell’Anvu, l’associazione professionale polizie locali d’Italia. Come noto, tutto ruota attorno alla questione omologazione-approvazione: per il ministero è sufficiente una delle due procedure perché la sanzione sia valida; per la Cassazione – e più in generale per dieci anni di giurisprudenza- quei due passaggi invece sono entrambi indispensabili.
Le parole della circolare
Scrive nella circolare Carmen Perrotta, capo dipartimento del ministero governato da Matteo Piantedosi: "Il termine omologazione ha suscitato molte incertezze circa la sua interpretazione ed estensione (...) ponendosi la questione se tale comma sia da ritenersi o meno quale mero sinonimo del termine ‘approvazione’, ai fini dell’efficacia probatoria dello strumento atto alle rilevazioni delle violazioni”. Il ministero, fa sapere la circolare, ha interpellato l’Avvocatura Generale, il parere risale al 18 dicembre 2024 e prospetta “la sostanziale piena omogeneità ed identità tra le procedure tecnico amministrative che sono alla base sia dell’omologazione che dell’approvazione”.
La circolare in Pdf
Le istruzioni per i prefetti
Dunque, prosegue la circolare nelle sue istruzioni ai prefetti, per “non incorrere in eventuali pronunce di inammissibilità” è necessario “procedere al tempestivo deposito, sin dal giudizio di primo grado (...)” del “decreto di approvazione dello specifico strumento di rilevazione indicato nel verbale di accertamento e, soprattutto, eventuali decreti di omologazione di strumenti, altri e diversi da quelli volti a verificare il superamento dei limiti di velocità”. Infine, la ciroclare ricorda il lavoro del tavolo tecnico e come raccomandqazione finale cheide agli “uffici in indirizzo di volersi attenere alle indicazioni formite dall’Avvocatura Generale in merito a eventuali gravami, in modo da rappresentare uniformemente le ragioni di questo Dicastero”.
Cosa succede ora con i ricorsi?
L’atto è tutto interno e si scontra con anni di giurisprudenza, ormai consolidata. Dottor Benigni, cosa accadrà ora con i ricorsi? Perché le posizioni continuano ad essere inconciliabili… “Dipenderà dai giudici – è la previsione dell’esperto -. Questa circolare è stata pensata per i tribunali, in sede di appello. Tra ministero e Cassazione sono in ballo due tesi contrapposte che dovranno per forza arrivare a un punto di sintesi. Al momento è prevalente l’orientamento della Cassazione. Ma per il futuro resta tutto da vedere”.