Roma, 20 aprile 2023 – Il paladino anti autovelox si chiama Giorgio Marcon, è un perito investigativo. Lavora in gruppo con avvocati e altri colleghi, cerca le prove per ‘scagionare’ gli automobilisti multati, sono centinaia di ricorsi ogni anno. Cerchiamo di capire meglio per quale motivo i giudici di pace danno ragione ai sanzionati.
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Perché si vince un ricorso contro il velox?
“Per tanti motivi. Ad esempio per la mancata omologazione ma anche per le mancate verifiche sulla corretta funzionalità dello strumento”.
Da quanti anni ‘dà la caccia’ ai velox?
“Decine di anni, almeno trenta. Questi strumenti sono sulle strade dagli anni Settanta. Ma non sono in regola. Proprio perché mancano i requisiti di base”.
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“Cosa vuol dire? Bisogna distinguere. E poi il ministero dovrebbe prima preoccuparsi delle strade che non sono a norma, a partire dalla segnaletica”.
L’obiezione: il velox fa sicurezza stradale
“Ma lo devono dimostrare perché finora non ho ancora visto un autovelox che fa rallentare un veicolo. Piuttosto è positivo che siano tornati i controlli sulle strade: vedo che la gente sta più attenta. Era ora”.
A questo link l’elenco degli autovelox fissi sulla rete ordinaria
Resta valida la stima degli oltre 8mila autovelox?
"Sì ma non sono mai stati censiti perché non hanno mai ottenuto i decreti di approvazione e di omologazione. C’è una distinzione precisa: il prototipo deve essere omologato e ogni singola apparecchiatura deve essere approvata”.