Roma, 29 luglio 2024 – Autovelox “illegali”, nell’ipotesi della Procura di Cosenza, che ha disposto il sequestro di rilevatori di velocità T-Exspeed v 2.0 in 10 regioni italiane (Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Basilicata, Molise, Puglia, Calabria e Sicilia). Ma che cosa deve fare chi è stato multato? Lo abbiamo chiesto a Luigi Vingiani, avvocato e segretario nazionale Confederazione giudici di pace.
Ecco cosa fare in caso di multa
"Chi è stato multato può presentare ricorso e chiedere l'annullamento del verbale e la condanna al pagamento delle spese”, chiarisce Vingiani.
Cosa fare se la multa è già stata pagata
E se invece la multa è già stata pagata? “Bisogna aspettare la conclusione dell’inchiesta – spiega il giudice di pace -. Dopo un’eventuale condanna, c’è diritto al risarcimento del danno. Ma già oggi si può presentare una richiesta di risarcimento, non occorre rivolgersi a un avvocato, basta inviare una lettera anche attraverso un’associazione di consumatori”.
Autovelox e caos multe: la situazione in Italia
Anche dopo il decreto Salvini che ha riformato gli autovelox – “basta multe per fare cassa”, è stato il mantra del ministro – la situazione in Italia continua ad essere a macchia di leopardo. Alcune città hanno ‘spento’ gli impianti o comunque hanno congelato le postazioni; altre, invece, continuano a fare multe. “Sarebbe opportuno un chiarimento del ministero”, è la didascalia di Vingiani. Che poi, sull’ipotesi di mancata omologazione, osserva: “Naturalmente un Comune deve fare verifiche prima di installare gli autovelox. Deve preoccuparsi di accertare che esistano tutte le caratteristiche di legge. Però è anche bene ricordare che tutti sono innocenti, fino a prova contraria”.