Roma, 23 novembre 2024 - Autovelox e nuovo codice della strada 2024: nella riforma appena licenziata dal Senato - nelle previsioni sarà operativa entro Natale - il nodo ’omologazione’ non è stato risolto. Si cerca di correre ai ripari, mentre scoppia la polemica sui monopattini – le associazioni di sharing sono contrarie al casco obbligatorio. Sui velox la verifica tecnica di base - in sostanza la garanzia che la misura della velocità è corretta - non può essere considerata sinonimo dell’approvazione, come invece fino ad ora è accaduto. Questo è stato ribadito da diverse sentenze della Corte di Cassazione. E in questo modo gli automobilisti in tutta Italia continuano a vincere i ricorsi.
Autovelox, multe e nodo omologazione: la bozza del decreto
Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini aveva annunciato l’apertura di un tavolo tecnico per risolvere quel nodo fondamentale, incalzato anche da tante associazioni che si occupano di sicurezza stradale - una per tutte, l’Asaps di Giordano Biserni - che hanno sollevato molte riserve proprio sulla velocità, a loro dire tasto dolente del nuovo codice.
Il ministero, con gli esperti dell’Anci, sta lavorando a un decreto. Quotidiano.net ha potuto visionare una bozza del testo. Il testo all’articolo 1 definisce “le procedure per eseguire l’omologazione del prototipo, le eventuali successive estensioni, le verifiche iniziali e periodiche di taratura e funzionalità dei dispositivi“, con la precisazione che “l’omologazione del prototipo è eseguita per accertare che il dispositivo sia idoneo come misuratore di velocità”.
L’esperto: “Il decreto non risolve il problema”
Massimiliano Mancini, segretario dell’Unione polizia locale italiana (Upli), però osserva: “Il decreto non può sanare questa lacuna. Il ministro ha cercato un accordo con Anci, perché naturalmente gli autovelox garantiscono anche entrate importanti ai Comuni italiani. Con questa mossa, il governo di fatto scarica sui giudici la ’patata bollente’. La mia previsione? Che gli automobilisti continueranno a vincere i ricorsi”.
Il perito: “Serve prima la certificazione metrologica legale”
Giorgio Marcon, il perito che con il Centro tutela legale assiste automobilisti nei ricorsi in tutta Italia, rimarca: “Finché non hanno prima la certificazione metrologica legale come strumento di misura, non possono effettuare alcuna omologazione in base alle prescrizioni del codice della strada. Rammento che secondo l’articolo 117 della Costituzione la materia di pesi e misure è in capo all’ex Mise, ora Mimit”.
Che cos’è la verifica metrologica legale
Ma che cosa si intende con questa certificazione? Lo abbiamo chiesto a Claudio Capozza, ingegnere, esperto di Metrologia legale. “Quello strumento – chiarisce l’esperto, in forze al Centro tutela legale – consente di verificare se lo strumento possiede i requisiti metrologici corretti. Se questa verifica ha esito positivo, si imprimono i ‘bolli’ e l’autovelox può essere usato”.
Perché il decreto è atteso da 32 anni
Il decreto autovelox è atteso dal 1992, rimette in fila l’ingegnere, quindi da 32 anni. “Bisogna chiedersi, perché il ministero non lo ha mai fatto? Si è limitato a una circolare, con la quale venivano equiparate omologazione e approvazione. Poi si sono inchiodati. Ricordo anche che la Cassazione, intervenuta più volte per ribadire che i due passaggi sono diversi, ha stabilito con chiarezza che le omologazioni sono di competenza dell’ex Mise”.
I tempi del decreto (e del nuovo codice)
Il ministero sembra deciso a chiudere la doppia partita – codice e decreto autovelox – prima di Natale, forse addirittura nella prima decade di dicembre. Per questo negli ultimi giorni sono in corso contatti serrati anche con le case costruttrici.