Roma, 12 dicembre 2024 – La Cassazione ha dato l'ok al referendum per l'abrogazione totale dell'autonomia differenziata. Per l'Ufficio centrale della Suprema Corte dunque è legittima la richiesta di abrogazione. Respinto invece il quesito presentato dai consigli regionali che puntavano all’abrogazione parziale, accolto dalla Corte costituzionale.
Nella sentenza di quest’ultima, risalente al 3 dicembre, si affermava che “il regionalismo corrisponde a un'esigenza insopprimibile della nostra società, come si è gradualmente strutturata anche grazie alla Costituzione” e “spetta, però, solo al Parlamento il compito di comporre la complessità del pluralismo istituzionale”. E ancora: “la vigente disciplina costituzionale riserva al Parlamento la competenza legislativa esclusiva in alcune materie affinché siano curate le esigenze unitarie”. Con la decisione di oggi, la parola definitiva torna quindi alla Corte Costituzionale.
Calderoli: “Contento del referendum”
"Se sono preoccupato per il referendum sull'autonomia? Io sono contento del referendum". Queste le prime parole del ministro degli Affari Regionali Roberto Calderoli sulla decisione della Cassazione, a margine della manifestazione Atreju.
Poi, il ministro è passato a un ironico “Ah, c’è un referendum?”. “L'Autonomia differenziata va attuata per dimostrare che non possono esserci più realtà con cittadini di serie A e di serie B. Il principio è che secondo noi l'autonomia differenziata non divide ma unisce”.
Soddisfatta l’opposizione
Entusiasta la segretaria del Partito democratico Elly Schlein: “Dopo il pronunciamento della Consulta che smontato la riforma, bisognerebbe che il governo si fermasse: è l'unico modo che ha per recuperare credibilità dopo lo strafalcione che la Corte la smontato – ha commentato – Noi andremo avanti in questa battaglia”. “La decisione della Cassazione di dichiarare ammissibile il referendum contro l'autonomia differenziata rappresenta una grande opportunità – ha commentato il senatore del Pd Marco Meloni, componente della Commissione Affari Istituzionali – Dopo che la Corte Costituzionale ha sostanzialmente smontato l'impianto della legge Calderoli, ora saranno i cittadini, se verrà superato l'ulteriore giudizio di ammissibilità della Consulta, a cancellare definitivamente questo scempio e le scelte disastrose del governo”. Fanno eco i rappresentanti del Movimento 5 Stelle nella medesima commissione, che parlano di una “nuova bocciatura del governo”.
La maggioranza: “Andiamo avanti”
“Noi andiamo avanti – ha controbattuto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia – Siamo capofila assieme alla regione Lombardia, la Regione Liguria, la Regione Piemonte anche su questo fronte”. “Ben venga che siano i cittadini a scegliere – le parole di Ignazio La Russa – per me è il vero cuore della democrazia e penso che si possa immaginare in futuro un quorum che preveda un elettore in più del 40%”.