Alessandro
Antico
Se la politica è scivolosa, il calcio può esserlo ancor di più. Se poi mescoliamo le due cose, abbandonandoci all’istinto del campanile, ecco che il rischio dell’autogol è altissimo. Quali conseguenze? Impossibile dirlo ora: "La palla è rotonda e la classifica si vedrà alla fine", viene da dire.
Sta di fatto che Enrico Letta, segretario nazionale del Pd, domenica sera durante la Festa del partito nella sua Pisa, si è lasciato andare a un commento da tifoso che, per un tipo come lui, è decisamente insolito: "Forza Pisa, Livorno me...". Ha insaccato un gol a porta vuota sotto la curva di casa.
D’altronde non è un mistero che molti politici amino il calcio, a cominciare da Salvini che indossa la maglietta del Milan, proseguendo con Calenda che è romanista, Renzi della Fiorentina, Brunetta juventino e così via.
Ma l’uscita di Letta, fuori dalle righe considerando il suo consueto aplomb e soprattutto il ruolo che riveste, finirà per creare qualche "problema nello spogliatoio" Pd, soprattutto a Livorno? Da qui al 25 settembre i piddini amaranto si ricorderanno dell’offesa ricevuta dal segretario pisano? Chissà...
Stempera la tensione Andrea Romano, livornese e candidato del Pd: "Ero anch’io alla festa e francamente la battuta di Letta non l’ho sentita. Ma ci sta benissimo che l’abbia fatta. D’altra parte è un ragazzo di pisano... Ma sulle cose serie il Pd di Livorno e Pisa hanno sempre collaborato".
Nelle curve, però, l’eco c’è. "Ho avuto la fortuna di parlare varie volte con Ciampi, grande tifoso del Livorno, e non credo che gli sarebbe mai venuta in mente una battuta così. Lo spessore dello statista si vede soprattutto nei particolari", è il commento tranciante di Alessandro Cosimi, ex sindaco Ds di Livorno e ora candidato con il Terzo polo.
Il 25 settembre si giocherà. A Pisa e Livorno ci sarà anche il “derby del Pd“, con Letta capitano da ambo le parti. Peserà di più l’Ardenza o l’Arena Garibaldi? Decideranno gli elettori. E senza il var.