L’FBI non ha dubbi: è un brutale atto di terrorismo. Non è chiaro se domestico o internazionale. Indaga anche la Cia. Shamsud-Din Jabbar, 42 anni nato e cresciuto in Texas, ex veterano divorziato, immobiliarista, convertitosi all’Islam (secondo un testimone di Houston), poco dopo le 3,15 del mattino nella centralissima Bourbon Street a New Orleans, in Louisiana, è piombato sulla folla col suo furgone bianco schiacciando le persone che invadevano festose a migliaia le vie del quartiere francese del carnevale della città. Un vero massacro con 15 morti e più di 30 feriti. L’attentatore alla fine della sua folle corsa è sceso dal veicolo mettendosi a sparare sui passanti e sulla polizia prima di venir ucciso dagli agenti. L’FBI lo considera un attacco pianificato, forse da tempo. A bordo del veicolo c’era una bandiera dell’Isis: il vessillo era posizionato nel cassone posteriore del van. Il furgone killer con targa del Texas e non della Louisiana ha divelto le transenne che chiudevano la stradina del French Quarter per poi accelerare al massimo cominciando a falciare la folla. Una bambina è rimasta schiacciata sull’asfalto vicino alla madre, un uomo decapitato nell’impatto del corpo con un lampione della luce altri corpi sventrati e mutilati in un lago di sangue.
A duecento metri dal massacro la polizia ha rinvenuto anche due rudimentali ordigni esplosivi pronti a esplodere. Il veicolo dell’attentatore è stato letteralmente smontato e sezionato alla ricerca di ogni possibile impronta. La targa del Texas ha spostato un team di agenti e l’FBI a orientare anche le indagini sul furgone che risulta essere stato preso a noleggio attraverso una app per 104 dollari al giorno dal proprietario del veicolo che è stato rintracciato. Non è escluso che ci possa essere stato anche qualche altro complice che potrebbe anche aver radicalizzato l’attentatore via internet. La polizia sospetta di 4-5 persone, che ora verranno messe sotto accusa.
"Ho messo a disposizione tutte le risorse disponibili perché si chiarisca subito l’origine di questo barbaro atto", ha detto il presidente Joe Biden che si è spostato a Camp David mentre il presidente eletto Donald Trump da Mar a Lago ha criticato le maglie troppo larghe dei confini che permettono l’ingresso in America di criminali stranieri clandestini (senza dire che l’uomo della strage era nato e cresciuto in Texas e aveva servito nelle forze armate Usa). Gli investigatori confermano che l’attentatore è morto in uno scontro a fuoco con la polizia, ma non specificano se l’uomo avesse iniziato a sparare dal furgone. Era in possesso di una Glock e di un mitragliatore. L’FBI ha trovato anche altri documenti di identità sparsi nel quartiere francese.
Dalla ricostruzione del passato dell’autore della strage di New Orleans, è poi emerso che l’uomo aveva due figlie di 15 e 20 anni. Dwayne Marsh, che ha sposato la sua ex moglie Nakedra Charrlle, ha riferito al Nyt che Jabbar negli ultimi mesi si era comportato in modo irregolare, "era tutto pazzo, si tagliava i capelli" dopo la conversione. Per questo lui e la moglie avevano smesso di permettere alle figlie di trascorrere del tempo con Jabbar.
Le indagini proseguono mentre crescono le polemiche sulla debolezze delle transenne protettive piazzate nel French Quarter, che rappresentano solo un ostacolo per i pedoni ma non per gli automezzi che possono tranquillamente spostarle con l’impatto del veicolo se non si tratta di barriere di cemento. Allo stadio Superdome dopo la strage sono stati subito moltiplicati i controlli di sicurezza per il grande match della notte a New Orleans dove sono attese decine di migliaia di persone: in programma c’era il Sugar Bowl di football americano universitario tra Georgia Bulldosg e Notre Dame Fighting Irish. L’evento è stato posticipato di 24 ore.
"Un corpo mi è volato addosso, altri erano a terra straziati dagli pneumatici dell’auto del killer mentre tutt’intorno risuonavano le grida di dolore dei feriti". Attimi tragici quelli raccontati dai testimoni della strage. "Tutto quello che ho visto è stato un pick-up che si lanciava contro tutti sul lato sinistro del marciapiede di Bourbon", ha raccontato sotto choc Kevin Garcia, 22 anni.