Lunedì 3 Febbraio 2025
REDAZIONE CRONACA

Aurora Tila, per l'autopsia lesioni incompatibili col suicidio: fu spinta

Individuati lividi sulle nocche della 13enne, ferite dietro la testa. Questo farebbe pensare che la ragazza sia caduta all'indietro, probabilmente spinta, e non in avanti come ci si aspetterebbe in caso di gesto volontario

Aurora, le 13enne morta cadendo dal balcone, e alcuni omaggi florali lasciati ai cancelli di casa sua (foto Giampiero Bisaglia/Ansa)

Aurora, le 13enne morta cadendo dal balcone, e alcuni omaggi florali lasciati ai cancelli di casa sua (foto Giampiero Bisaglia/Ansa)

Bologna, 5 febbraio 2025 – Nuovi sviluppi nel caso della morte di Aurora Tila, la 13enne deceduta il 25 ottobre 2024 dopo essere precipitata dal terrazzo del palazzo dove viveva con la madre a Piacenza. L'autopsia eseguita sul corpo della ragazza ha rivelato lesioni incompatibili con l'ipotesi di suicidio, aprendo la strada a quella dell'omicidio.

Secondo quanto riportato dal quotidiano piacentino Libertà, il medico legale Giovanni Cecchetto dell'Università di Pavia, incaricato dell'esame autoptico, avrebbe riscontrato lesioni alla parte posteriore del cranio di Aurora. Questo farebbe pensare che la ragazza sia caduta all'indietro, probabilmente spinta, e non in avanti come ci si aspetterebbe in caso di suicidio.

Le conclusioni dell'autopsia rafforzano l'ipotesi accusatoria nei confronti del 15enne ex fidanzato di Aurora, arrestato con l'accusa di omicidio volontario. Il ragazzo, che si trova attualmente in un carcere minorile, si dichiara innocente.

L'esame autoptico ha evidenziato numerose fratture sul corpo di Aurora, tutte riconducibili alla caduta. Le lesioni fatali, che avrebbero causato la morte immediata della 13enne, sarebbero quelle alla testa.

Un altro elemento cruciale emerso dall'autopsia riguarda le lesioni sulle mani di Aurora, in particolare sulle nocche. I Carabinieri di Piacenza, che conducono le indagini, hanno raccolto le testimonianze di tre persone che avrebbero assistito alla scena o sentito le urla della ragazza.

Due testimoni avrebbero visto Aurora appesa alla ringhiera mentre l'ex fidanzato la colpiva sulle mani con i pugni, cercando di farla cadere. Una terza persona avrebbe udito le grida disperate di Aurora.