Venerdì 22 Novembre 2024
ALESSANDRO BELARDETTI
Cronaca

Attaccato da uno squalo in Australia. Un 20enne italiano perde la gamba: "Gridavo aiuto e pensavo di morire"

Il giovane originario di Parma: "Mi ha trascinato al largo, era arrivato ad afferrarmi fino al ginocchio". La lotta per sopravvivere nel video-selfie in mare. Salvato da un amico che lo aspettava a riva .

Attaccato da uno squalo in Australia. Un 20enne italiano perde la gamba: "Gridavo aiuto e pensavo di morire"

Attaccato da uno squalo in Australia. Un 20enne italiano perde la gamba: "Gridavo aiuto e pensavo di morire"

Un incubo nelle acque australiane. "Non ho più una gamba, ma sono vivo. Mio nonno m’ha protetto". Così Matteo Mariotti, 20 anni, da un ospedale di Brisbane nel Queensland racconta l’esperienza choc vissuta nella terra dei canguri, dove si trova per motivi di studio e lavoro. Matteo è stato attaccato da uno squalo mentre faceva il bagno nel Nord Ovest dell’Australia.

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"Venerdì erano le 16.30 e avevo appena saputo che mio nonno Giovanni era morto. Avevo bisogno di rilassarmi e ho pensato di fare un bagno non lontano dalla riva, anche perché c’erano delle altre persone in acqua – racconta –. Ho messo la maschera col boccaglio ma non sarei andato di certo lontano; ho preso anche una piccola telecamera per riprendere i piccoli pesci, così come faccio sempre, ma dopo qualche passo nell’acqua, ho sentito una terribile fitta a un piede".

E prosegue: "Dal piede in un secondo è arrivato a tutta la gamba e ha cominciato a trascinarmi al largo. Finché a un certo punto sono riuscito con le mani a prendergli la testa: ho cercato di allargare quella grande bocca e con fatica ho liberato la mia gamba, anche se dal ginocchio in giù capivo che non c’era più niente. Poi ho cominciato a nuotare verso la riva più veloce che potevo. Pensavo alla mia famiglia e ai miei amici, che forse non li avrei più rivisti". Da giorni Matteo è ricoverato nell’ospedale, dove è sotto sedativi per le operazioni chirurgiche. "Urlavo – rivive con ansia quei momenti –, con la paura che lo squalo potesse raggiungermi e mangiarmi. Urlavo per chiedere aiuto al mio amico Tommaso, che era sulla spiaggia: è stato lui a salvarmi. Tommaso mi ha recuperato e mentre chiamava i soccorsi mi ha stretto la gamba ferita per fermare l’emorragia. Finché non è arrivato l’elicottero: correndo, Tommaso mi ha portato in spalla fino alla barella. E l’elicottero mi ha portato subito via: all’ospedale di Brisbane, dove sono finito direttamente in sala operatoria per un primo intervento alla gamba". L’amico, Tommaso, è infermiere e istruttore subacqueo. Grazie a lui Matteo è vivo: ha perso in parte l’uso dell’arto inferiore sinistro per il momento e martedì sarà nuovamente operato. Matteo racconta: "Sono qui a dargli sostegno, sono momenti durissimi".

Il 20enne ha testimoniato tutta la sua odissea su Instagram. "Questo video l’ho fatto partire pochi istanti dopo l’ultimo morso, volevo dirvi addio, non avrei mai pensato di sopravvivere a quel mostro – ha raccontato Matteo nel presentare il video postato sul social –. Ho perso tanto sangue e la gamba, non so se me la taglieranno tutta o se resterà a metà, ma non importa ormai". Mariotti ha studiato per 5 anni all’istituto Mandela di Castelnovo Monti (capoluogo dell’Appennino reggiano), indirizzo alberghiero, e lì si è diplomato nel 2022. Spesso restava nel Reggiano da amici per frequentare la scuola, invece di tornare nel Parmense. Grande amante della natura, a Castelnovo Monti ha ancora tanti amici che fanno il tifo per lui e aspettano il suo rientro a casa. È stata la passione per la biologia, non a caso, a spingere il giovane a esplorare il continente oceanico; ma è stata soprattutto la perdita del suo amato nonno a indurlo, nel pomeriggio dell’8 dicembre scorso, a fare una nuotata nelle acque del mar dei Coralli, nel nord Ovest del Paese.

Secondo gli esperti, il protagonista animale del terribile attacco è stato probabilmente uno squalo tigre o leuca, data l’aggressività e la lunghezza di circa sei metri. Non a caso, questo esemplare tende ad avvicinarsi alle spiagge al mattino presto oppure nel tardo pomeriggio. Il papà Michele fa forza a suo figlio: "È stato molto coraggioso".