Milano, 24 dicembre 2014 - Un nuovo treno, un bilancio in pareggio e una sfida: Expo. E, perfino, il dopo Expo. Atm chiude il 2014 e Bruno Rota, presidente e direttore generale dell’azienda trasporti milanesi, lancia una proposta. «Noi abbiamo una carenza di depositi, le dimensioni non sono più sufficienti. E allora...»
E allora, presidente? «Se nell’area Expo non sanno assolutamente che cosa allocare e ci facessero una proposta, beh questa sarebbe una cosa che a noi potrebbe far comodo. Abbiamo visto che il ministro Lupi vuol portare il prolungamento della linea a dopo Baggio... Parliamone».
Intanto è entrato in funzione il primo Leonardo, sulla Rossa. Entro maggio saranno 14. Basteranno per Expo? «Ce ne servirebbero anche meno, ne servono 12 e ne avremo 14. È un treno moderno, che arriva nel momento giusto».
Per Expo che previsioni fate? «Seguiamo le previsioni della società Expo sui volumi di traffico e di passeggeri. Il programma di esercizio riguarderà principalmente la linea Uno. Inoltre, per i servizi di superficie abbiamo acquistato 125 bus».
Vi sentite pronti? «Sì, con queste due mosse fatte abbastanza in solitudine ci sentiamo pronti».
Perché in solitudine? «Il giorno dell’aggiudicazione della gara dei treni il Comune ci disse che dovevamo arrangiarci. E ci siamo arrangiati: ci siamo fatti dare un mutuo, ma questo comporta un aggravio di costi che è vicino ai 15 milioni di euro all’anno. I mutui si pagano».
Expo punta molto sulla metropolitana. «A dire il vero negli ultimi due anni ho sentito parlare di Brebemi, Pedemontana, di svincoli e molto meno di metrò. E mi dicevo: ma allora andranno tutti in macchina all’esposizione. Adesso sembra che ci andranno tutti con la metropolitana. Le stime ufficiali dicono che il metrò sarà usato dal 22% dei visitatori. Ma io sono sicuro che arriveremo al 26, 27%».
Quindi? «Sui mezzi abbiamo investito quel che si doveva. E aggiungo che a noi è stato chiesto un servizio: 9,2 milioni di vetture-chilometro. Ovviamente ci aspettiamo di essere pagati per il servizio richiesto».
Quanto? «La cifra è nota: circa 40 milioni in base alle tariffe del 2010».
Risolto il problema della sovrapposizione dei flussi dei pendolari con quelli dei visitatori dell’esposizione? «No. Personalmente, ho protestato anche pubblicamente: far aprire i padiglioni alle 10 secondo me è un errore».
Lei a che ora avrebbe fissato l’apertura? «Alle 11,30, ma sono troppo di parte».
Intanto la falda assedia il metrò. Soprattutto la linea Verde. Rimedi? «Noi gestiamo il servizio, non la rete. In ogni caso la Verde necessita al più presto di interventi strutturali importanti, per la falda ma non solo. Le pompe di sollevamento sono state concepite perché lavorassero al di sopra della falda, ora si trovano al di sotto. Il primo intervento predisposto dall’amministrazione comunale è stato portato a termine nel 2012 sulla tratta Udine-Piola-Loreto. Nel 2002 la stazione Loreto della Verde rimase chiusa quattro giorni per allagamenti, a dicembre. Mi stupisce che chi gestiva allora l’amministrazione ora si dimostri sorpreso dei problemi che la falda sta dando. Ma la questione è un’altra, quella dell’efficienza generale della Verde: si dovrebbe introdurre un sistema di segnalamento analogo a quello della linea Rossa».
Quando? «Il più presto possibile».
E il prolungamento delle linee tanto chiesto dai Comuni dell’hinterland? «Se raddoppio la lunghezza di una linea e non raddoppio i treni, la frequenza si dimezza. Questa è matematica pura».
Allora che fare? «Dal punto di vista dei trasporti, allungare l’esistente non funziona. Ogni perturbazione si ripercuoterebbe su tutta la linea. Le linee già importanti non andrebbero allungate ma sdoppiate. Mi fermo, scendo e sul binario di fronte prendo l’altro treno. La Verde, così, è già troppo lunga».
Si sta per chiudere un altro anno. I conti come sono andati? «Il nostro contratto di servizio non è aumentato del 30% come l’energia. Eppure anche quest’anno siamo riusciti a tenere il naso oltre la linea di galleggiamento. Abbiamo approvato in questi giorni il piano industriale. I dati sull’efficienza sono in costante miglioramento. Nel 2013 ogni singolo passeggero è costato un euro. Nel 2011 costava 1,05 euro».
Dove avete tagliato? «Crediamo molto nelle gare pubbliche. In due anni abbiamo ridotto del 20% gli affidamenti diretti. E le gare pubbliche sono passate da 160 a 276».
Tentativi di infiltazione? «Il tentativo di infiltrarsi o, da parte di qualche fornitore, di considerare l’azienza cosa sua non è tipico solo di altre latitudini. Ma l’azienda è una cosa, e loro sono un’altra cosa. Qui le gare sono gare vere».
Anche se piovono ricorsi? «Chi fa ricorso dovrebbe poi pagare veramente, in caso di sconfitta. Questo ancora non succede».
La Giunta Pisapia ha dato il via libera al metrò 4. Che ne pensa? «Gestisco metropolitane. Più metropolitane ci sono da gestire e più l’azienda Atm è contenta».
Dopo Expo che Atm sarà? «Pochi progetti, ma importanti. I problemi della mobilità di Milano si risolvono con le metropolitane e con i bus efficienti. Ogni treno porta 1.300 persone, e nell’ora di punta ne parte uno ogni due minuti».
Non crede nel car sharing? «Tutto è importante. Ma gradirei che qualcuno andasse a vedere i numeri».
Lei usa i mezzi pubblici? «Molto».
La cosa più bella che ha trovato in Atm? «Leonardo, l’ultimo treno, a me piace moltissimo».
La più brutta. «Il fuoco amico, le critiche ingenerose».