Macerata, 27 novembre 2014 - I premi vanno restituiti: i dirigenti che li hanno presi, senza alcuna delibera di autorizzazione, dovranno riversare nelle casse dell’Asur le somme contestate. Lo ha deciso la direzione regionale, dando così concretezza all’operazione trasparenza annunciata dopo la segnalazione di quanto avvenuto all’Area vasta di Macerata. Come segnalato nei giorni scorsi dal Carlino, i sindacati Cgil e Uil avevano denunciato una grave anomalia: in un momento di feroci tagli alla sanità, quattro dirigenti maceratesi avevano preso dei premi di risultato molto consistenti, relativi al periodo tra il 2011 e il 2013: 46.667 euro Adriana Carradorini, la responsabile delle risorse umane, 43mila Paolo Gubinelli, 42mila Alberto Cacciamani, e 40mila Luigi Tartabini.
Oltre a loro, anche altri dirigenti amministrativi di Macerata, ma anche di Civitanova e Camerino, li hanno avuti, ma si tratta di cifre più basse. Macerata ha speso in tutto 693mila euro per questi bonus, contro i 332mila di Civitanova e i 228mila di Camerino. I sindacati avevano stigmatizzato questa erogazione sia nella sostanza, ritenendo assurdo che gli attuali dirigenti si spartissero un tesoretto calcolato su un numero maggiore di funzionari, ora in pensione, sia nel metodo, visto che la spartizione non era stata fatta con criteri e procedure concordati e prefissati, e non era stata ufficializzata con una delibera del direttore generale dell’Asur. Tra l’altro, solo i dirigenti amministrativi avevano beneficiato della corsia preferenziale, visto che per tutti gli altri era stato bloccato qualsiasi pagamento extra. Gli amministrativi invece, con un provvedimento della responsabile delle risorse umane, avevano avuto i premi.
Questa procedura anomala sarebbe avvenuta nella fase di passaggio tra il precedente e l’attuale direttore dell’Area vasta maceratese. Ma quest’ultimo, Pierluigi Gigliucci, dopo che il caso è esploso, ha inviato tutti gli atti alla direzione regionale. E nei giorni scorsi, da Ancona sono partite le lettere con cui si dispone la restituzione delle cifre elargite a titolo di bonus. All’indomani della pubblicazione dell’articolo sulla vicenda, va detto, due dei funzionari beneficiari dei super premi si erano detti fin da subito disponibili a restituire le somme al centro della polemica, in attesa di chiarire la vicenda. Ora comunque dovranno farlo tutti. L’Asur, in autotutela, ha deciso di ripartire da zero annullando quanto stabilito nei mesi scorsi, riesaminando la questione dei premi e la loro attribuzione ai dirigenti. In seguito a queste rivalutazioni, saranno eventualmente riassegnati a chi ne ha diritto.
Il caso aveva fatto molto discutere nell’ambiente sanitario provinciale e non solo. Il settore infatti fa i conti da tempo con una rigidissima politica di contenimento dei costi, che costringe alla riduzione progressiva dei posti letto, all’accorpamento dei reparti, al mancato rinnovo di contratti per medici, infermieri e personale.
In questo contesto critico i pagamenti extra, e di quell’entità, in favore dei dirigenti amministrativi erano sembrati davvero grotteschi. Per questo da tempo Cgil e Uil chiedono all’Asur regionale di ridiscutere l’entità di questi premi extra.