Lunedì 9 Settembre 2024
ALESSANDRO D’AMATO
Cronaca

Assunzioni a scuola: i supplenti occupano una cattedra su quattro

Giannelli (Anp): "Bisogna passare dai concorsi alla chiamata diretta". Il tribunale amministrativo autorizza il reclutamento di 519 dirigenti

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Antonio Giannelli,presidente nazionale Anp

Roma, 9 settembre 2024 – L’ultima decisione l’ha presa il Tar del Lazio. Nei giorni scorsi il tribunale ha stabilito che la procedura di assunzione di 519 presidi con la graduatoria della procedura di reclutamento per i dirigenti scolastici potrà continuare. Respingendo le richieste di sospensiva avanzate dalle parti ricorrenti, senza sollevare questioni di costituzionalità. Ma mentre da viale Trastevere assicurano che per l’inizio dell’anno scolastico tutte le cattedre saranno occupate, i sindacati e l’opposizione rimangono sul piede di guerra.

I precari

"L’assegnazione delle cattedre è un fatto positivo, per carità", spiega a Qn Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi. "Ma riesce grazie ai precari. E bisogna tener presente che ogni anno ci troviamo con un forte deficit di docenti di ruolo. Le cattedre in Italia sono circa 800mila e in media circa 200mila sono coperte da supplenti. Un anno sono 150mila, un altro anno sono 250mila, ma le cifre rimangono più o meno quelle. Parliamo di un quarto del totale dei posti d’insegnamento. E il fatto che non si riesca a coprirlo con docenti di ruolo è un problema strutturale del nostro sistema scolastico che continua a basarsi sui concorsi. Lo denunciamo da anni". Secondo Giannelli il problema si risolve in un solo modo: "Dobbiamo passare all’assunzione diretta da parte delle scuole. Si fa così ovunque all’estero. Noi facciamo in un altro modo e andiamo peggio. Forse questo dovrebbe farci riflettere".

Rischio fuga dalle cattedre

Intanto ieri si è fatta sentire Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del Pd: "In molte province la presa di servizio dei docenti non è ancora avvenuta con disagi sia per le scuole che per gli insegnanti. In più il termine per le immissioni in ruolo da concorsi è stato esteso fino al 31 dicembre 2024. Questo significa che attualmente questi posti sono occupati da supplenti con incarichi brevi che, se in base all’algoritmo troveranno un incarico più lungo altrove, potrebbero decidere di lasciare, incidendo sulla continuità didattica. Il ministro Valditara che fa? Nega l’evidenza. La scuola sta cominciando con cattedre vuote, incarichi revocati per errori nelle procedure in molte province e famiglie costrette a fronteggiare il caro libri, mentre il ministro si affida a proclami divisivi".

I supplenti

Intanto, mentre tra il 9 e il 16 settembre tutti gli alunni italiani torneranno in classe, Orizzonte Scuola fa notare che ci sono classi di concorso con Gps (graduatorie provinciali di supplenza) già esaurite. Si tratta di posti che dovranno essere assegnati entro l’inizio delle lezioni da graduatorie di istituti in cui il posto è disponibile o da quelli vicini. Marcello Pacifico del sindacato Anief dice che "la mancanza di aspiranti nelle graduatorie a esaurimento, nelle graduatorie provinciali per le supplenze e anche in quelle d’istituto la dice lunga su come l’attuale sistema di reclutamento debba essere superato. Se ogni studente della scuola secondaria si ritrova con almeno tre docenti precari e questi arrivano a singhiozzo oppure vengono cambiati in corso d’anno, come accadrà a dicembre per fare spazio ai vincitori del concorso Pnrr, c’è più di qualcosa nell’assegnazione degli insegnanti alle scuola che non funziona".