Guerra chiama guerra. Il conto alla rovescia dell’attacco a Gaza scorre inesorabile, con i tank, i blindati e l’artiglieria che si ammassano attorno a Gaza mentre l’aviazione con la stella di David solo ieri ha attaccato ben 1.200 obiettivi nella Striscia. Colpito anche mercato della frutta e verdura di Jabalya, dove le bombe hanno fatto almeno 50 morti. Il conto delle vittime è di oltre 900 morti e 2.506 feriti in Israele e di 687 morti e 3.726 feriti nella Striscia. Israele ha mobilitato 300mila riservisti e sta preparandosi a colpire con una incursione di terra. "Dobbiamo entrare a Gaza – avrebbe detto il premier Benyamin Nethnyahu al presidente americano Joe Biden –. Dobbiamo andare dentro, non possiamo trattare ora. Hamas è come l’Isis". Hamas capisce che Israele fa sul serio e ieri sera si è detta disponibile a una tregua. "Hamas – ha detto un alto esponente di Hamas, Moussa Abu Marzuk, ad Al Jazeera – è aperta alle discussioni su una possibile tregua con Israele, avendo raggiunto i suoi obiettivi". Il problema è che comprensibilmente è non disponibile Israele. Quello di Hamas è comunque un cambio di tono rispetto alle dichiarazioni di qualche ora prima ("Se Israele continua con i bombardamenti indiscriminati uccideremo gli ostaggi"). Considerato che ne hanno circa 130 la preoccupazione è altissima. Nella notte, il Jerusalem Post ha dato anche la notizia che "i corpi di 1500 terroristi palestinesi sono stati ritrovati in territorio israeliano vicino al confine di Gaza". Nel momento in cui scriviamo, però, mancano i dettagli per contestualizzare questa informazione.
Il Qatar sta mediando (ma Israele smentisce ogni trattativa) per ottenere almeno la liberazione delle donne civili e degli anziani e parla di "progressi positivi", ma non vi sono conferme. Come restano molti i dispersi, almeno cinquecento.
Tra di loro ci sono anche due coniugi residenti in Israele, ma cittadini italiani: Aviatar Moshe Kipnis e Liliach Lea Havron. "Si tratta – ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani – di due cittadini italiani che hanno anche il passaporto israeliano, quindi con doppia cittadinanza, che erano nel kibbutz di Beeri (dove sono stati trovati 108 corpi di israeliani, ndr) e che non sono rintracciabili. Con le autorità israeliane stiamo verificando dove sono e cosa possa essere accaduto loro. Mi auguro che non siano stati presi prigionieri e portati nella Striscia di Gaza, non abbiamo notizie in questo senso o nell’altro".
Ieri è filtrato da fonti egiziane che il responsabile dei servizi segreti israeliani, Abbas Kamel, avrebbe avvertito il premier israeliano 10 giorni prima dell’attacco di "un’operazione in grande stile, qualcosa di non abituale, a Gaza". L’ufficio del primo ministro israeliano ha però seccamente smentito.
Nel frattempo il portavoce delle forze di difesa israeliane, Daniel Hagari, ha dichiarato che le forze dello Stato ebraico "hanno ripreso il controllo di tutte le aree coinvolte nell’attacco di Hamas" e che "al momento non ci sono combattimenti in corso nel territorio israeliano" ma non accenna a diminuire il lancio di razzi da Gaza.
Preoccupazione per il nord di Israele, al confine con il Libano. Le brigate al Quds della Jihad islamica hanno rivendicato ieri una incursione al confine tra Israele e Libano, terminata con l’uccisione di due terroristi e dopo la quale le forze armate israeliani hanno preso di mira – anche con l’incursione di elicotteri – alcune postazioni lungo la ’linea blu’, centrando anche una torretta di osservazione di Hezbollah, che prima ha ammesso la morte di un suo soldato e poi di altri tre. In risposta I militanti sciiti libanesi hanno colpito due caserme israeliane non lontano dal confine "usando missili teleguidati e colpi di mortaio che li hanno colpiti direttamente", alche Israele ha risposto con altri colpi di artiglieria.
Se vuoi iscriverti al canale di WhatsApp di Qn clicca qui