Domenica 8 Settembre 2024

Asia Valente nel mirino dell’Antitrust: “Pubblicità occulta su Instagram”

L’Autorità ha aperto un’istruttoria sul profilo dell’influencer 27enne, ex coniglietta di Playboy che vanta anche parecchie apparizioni nei reality tv. Sotto la lente anche Meta, che sarebbe colpevole di mancato controllo

Asia Valente, 27 anni, professione influencer (Facebook)

Asia Valente, 27 anni, professione influencer (Facebook)

Roma, 17 novembre 2023 – Asia Valente nel mirino dell’Antitrust insieme a Meta. Il sospetto è che l’influencer campana, che sulla carta conta oltre 2 milioni di follower, sponsorizzi su Instagram prodotti e marchi senza dichiararlo: sul suo profilo si susseguono foto di ristoranti, spa, hotel e di altre strutture turistiche, con le quali si ritiene l’imprenditrice digitale possa intrattenere rapporti commerciali. Nulla di male, non fosse che sono assenti diciture che evidenzino la natura promozionale di questi contenuti. 

Chi è Asia Valente

Asia Valente, 27 anni, vanta un curriculum da pin-up. Ex Pupa nel programma Mediaset, è stata concorrente del Grande Fratello, dell’Isola dei famosi, è apparsa in Ciao Darwin e Le Iene. Bionda colorata, fisico da barbie, nel suo passato anche la partecipazione a Miss Italia. Milanese di adozione ha fatto dei social il suo lavoro (da Facebook, a Tik Tok, a Only Fans). Attualmente il suo profilo Instagram è privato. 

L’istruttoria dell’Antitrust

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un procedimento istruttorio sia nei confronti della giovane che verso l’azienda di Zuckerberg, proprietaria di Instagram. Se infatti la ragazza potrebbe essere responsabile di pubblicità occulta, l’azienda di Cupertino avrebbe omesso di adottare misure idonee a impedire la pubblicazione su Instagram di messaggi potenzialmente ingannevoli. Ma l’ipotesi dell’Antitrust è anche che gran parte dei follower dell’influencer non siano autentici. 

"Follower gonfiati e Meta non controlla”

Meta-Instagram, sottolinea l'Antitrust, "non fornirebbe adeguata informazione sull'esistenza e sulle modalità d'uso dello strumento per contrassegnare i contenuti brandizzati né controllerebbe l'effettivo e corretto utilizzo di tale strumento, soprattutto in relazione a contenuti promozionali pubblicati da utenti estremamente popolari, quali gli influencer. Infine, la società non svolgerebbe verifiche in merito all'autenticità delle interazioni sulla propria piattaforma in modo da evitare la raccolta artificiale di ‘mi piace’  e di follower”. 

Cosa chiede l’Unione consumatori

L’Unione consumatori: “Le piattaforme social vigilino sull’acquisto di seguaci fasulli”

L'Unione Nazionale Consumatori plaude all’iniziativa dell’Autorità e chiede “immediata chiarezza”.

"E' importante, però, che si comincino a sanzionare gli influencer che sponsorizzano prodotti occultando la finalità commerciale – afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori -. Abbiamo denunciato per primi questa pratica nel lontano aprile del 2017. Da luglio del 2017 l'Antitrust ha emanato le prime linee guida, poi sono seguiti innumerevoli esposti e interventi dell'Authority, ma il fenomeno ancora dilaga. Non bastano più la moral suasion e la chiusura delle istruttorie con impegni. Quanto alle piattaforme, se non possono verificare l'esistenza di contratti pubblicitari tra l'influencer e la ditta sponsorizzata, possono fare molto per controllare l'acquisto di follower fasulli, ad esempio cancellando più frequentemente gli account inattivi, o intervenendo su chi ha balzi troppo repentini di follower da un giorno all'altro". 

 "Infine – conclude Dona – le piattaforme devono potenziare le funzionalità che aiutano l'utente a comprendere se un post è sponsorizzato. Quando si posta qualcosa la piattaforma chiede all'influencer se il post è sponsorizzato ed evidenzia la finalità pubblicitaria senza bisogno di utilizzare gli hashtag della trasparenza, tipo #advertising. Uno strumento importante che va messo ancor più in evidenza e potenziato" conclude Dona.