Giovedì 14 Novembre 2024

Arruolati in caso di guerra. Presentato il progetto di legge per la riserva militare in Italia

Il testo depositato alla Camera dal presidente della Commissione Difesa di Montecitorio Nino Minardo. Ecco chi potrà essere richiamato

Roma, 9 febbraio 2024 – In caso di guerra, minaccia o stato d’emergenza chi verrebbe arruolato in Italia. Chi dovrebbe combattere? Dopo la cancellazione della leva obbligatoria, l’Italia ha solo soldati professionisti o volontari… Ma in caso di conflitto chi verrebbe mobilitato? Chi dovrebbe imbracciare le armi e “andare al fronte”? L’Italia non ha dei riservisti (come invece altri Paesi) e ora si appresta però a crearli. Come? Attraverso una legge. 

Una riserva militare da mobilitare rapidamente in caso di grave minaccia per la sicurezza del Paese o di stato d'emergenza: è quanto prevede il progetto di legge presentato alla Camera dal presidente della Commissione Difesa di Montecitorio Nino Minardo.

Il ministro Crosetto fra i militari italiani
Il ministro Crosetto fra i militari italiani

"Nei più importanti paesi europei ma anche negli Stati Uniti e in Israele – dice Minardo – la riserva è un meccanismo consolidato e per certi versi irrinunciabile dello strumento militare. Con questa proposta di legge non veniamo incontro solo ad una necessità avvertita da più parti di essere pronti ad ogni evenienza e di dare pronta attuazione a quanto previsto dalla legge delega del 2022 ma anche di rispondere al sentimento diffuso tra i nostri cittadini di mettersi a disposizione del Paese e di dare una mano agli altri soprattutto nelle situazioni di emergenza come quelle che abbiamo vissuto durante la pandemia".

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Un progetto che era stato illustrato già dal ministro della Difesa, Crosetto e che si era prestato all’ironia di alcuni ambienti dell’opposizione che avevano parlato di “Sturmtruppen meloniana”.

Nella proposta Minardo, depositata oggi alla Camera, i riservisti verrebbero attinti esclusivamente dal bacino dei cittadini italiani che hanno già prestato servizio come Volontari in Ferma Triennale (VFT) o Volontari in Ferma Iniziale (VFI) e che attualmente sono in congedo. Ciò consentirebbe di selezionare, su base volontaria, personale già formato e addestrato dalle Forze Armate e di fatto idoneo ad essere utilmente e rapidamente mobilitato in caso di necessita' e urgenza.

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La riserva, secondo la proposta, potrebbe essere mobilitata dal Governo sia in tempo di conflitto o di grave crisi suscettibili di ripercuotersi sulla sicurezza dello Stato, sia per la difesa dei confini nazionali, sia in caso di dichiarazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale da parte del Consiglio dei ministri. "Tuttavia – spiega il presidente della Commissione Difesa della Camera – la decisione di mobilitare la riserva non spetterebbe solo al Governo in quanto andrebbe poi tempestivamente approvata dalle Camere per autorizzarla o respingerla in tempi estremamente brevi. In questa maniera contiamo di bilanciare la necessaria rapidità di mobilitazione con l'irrinunciabile centralità del Parlamento".