Venerdì 22 Novembre 2024
FEDERICA ORLANDI
Cronaca

Arriva la condanna Zaki torna in carcere "Aiutatemi, non ci credo" E ora spera nella grazia

Il ricercatore egiziano deve scontare altri 14 mesi. Un deputato: "Il presidente Al-Sisi può perdonarlo". La mamma si sente male in aula: "Me lo hanno preso". Bologna di nuovo in piazza per lui. .

Arriva la condanna  Zaki torna in carcere  "Aiutatemi, non ci credo"  E ora spera nella grazia

Arriva la condanna Zaki torna in carcere "Aiutatemi, non ci credo" E ora spera nella grazia

di Federica Orlandi

"Aiutatemi, mi stanno arrestando di nuovo. Non ci posso credere. Avvisate la mia famiglia". Tre anni di carcere. Quattordici mesi ancora da scontare dietro le sbarre. Patrick Zaki, dopo 11 udienze e tre anni di tormenti, è stato condannato. E le sue prime parole, alla lettura del dispositivo, sono state per i suoi cari. Un fulmine a ciel sereno, nel corso di un’udienza che, come tante altre prima, veleggiava verso un nuovo nulla di fatto, tant’è che prima che iniziasse il dibattimento il capo del pool di avvocati difensori, Hoda Nasrallah, aveva detto di sperare che il giudice fissasse una data certa per il verdetto. Non si aspettava che sarebbe arrivato poche ore dopo.

Il ricercatore egiziano di 32 anni, che poco più di dieci giorni fa si è laureato in video dall’Egitto al Master Gemma in Studi di genere all’Unibo, fu arrestato al Cairo il 7 febbraio 2020; ieri il tribunale di Mansura lo ha condannato a tre anni per diffusione di notizie false, per un articolo pubblicato online. Dopo la sentenza, il giovane è stato portato via dall’aula dalle forze dell’ordine, attraverso il passaggio della gabbia degli imputati, senza potersi avvicinare alla madre e alla fidanzata che lo attendevano fuori e hanno iniziato a gridare alla lettura delle decisione. Patrick ha già scontato 22 mesi di custodia cautelare, dal febbraio 2020 al dicembre 2021, ma gli resterebbe comunque più di un anno da trascorrere in cella. E l’ordinamento egiziano non prevede appello. Ora però non è ancora in carcere, ma è trattenuto dalla polizia, in attesa di un pronunciamento del governatore militare. I suoi avvocati stanno perciò cercando in tutti i modi di ottenerne il rilascio prima dell’arresto vero e proprio.

La notizia della condanna ha sconvolto Bologna e Amnesty International, che ha indetto un presidio in supporto al giovane dottore: ieri sera sono scesi in piazza a Bologna centinaia di componenti della rete che in questi anni si è mobilitata per lui, con in testa il sindaco Matteo Lepore, il rettore dell’Università Giovanni Molari e la professoressa di Patrick e coordinatrice del Master Gemma Rita Monicelli. "È il peggiore degli scenari possibili – così il portavoce di Amnesty Italia Riccardo Noury –. Una condanna scandalosa. Ora il governo italiano intervenga".

Nel frattempo, il segretario del Comitato per i diritti umani della Camera dei deputati egiziana Mohamad Abdelaziz fa sapere che il suo organismo "ha ricevuto rassicurazioni su Patrick Zaki e altri. Dalla riattivazione del comitato per la grazia presidenziale e dall’avvio del dialogo nazionale, percepiamo uno spirito positivo e continuiamo a confidare nella volontà del presidente Abdel Fattah Al-Sisi di usare i suoi poteri costituzionali per creare un clima democratico per il dialogo nazionale". Anche il coordinatore generale del Dialogo nazionale egiziano, Diaa Rashwan, ha fatto sapere che il consiglio direttivo ha chiesto ad Al-Sisi di utilizzare i suoi poteri per rilasciare immediatamente il trentaduenne. Rashwan ha infatti invitato il presidente a utilizzare il suo diritto costituzionale di condonare il resto della pena, se necessario, come sintetizzato, senza virgolette, dal sito Youm7. Nella dichiarazione, il consiglio direttivo del Dialogo nazionale ha affermato la sua piena fiducia nel presidente per il futuro dell’attivista condannato, soprattutto perché si tratta di uno studente "che ha conseguito il Master pochi giorni fa e che è all’inizio della sua vita".