Milano – Il conducente della Mercedes Glc che nel tardo pomeriggio di domenica 25 novembre ha investito quattro persone in via Solaroli è stato arrestato dalla polizia per lesioni personali e omissione di soccorso. Il trentenne, alla guida del Suv intestato a una società, aveva una patente di guida rilasciata dalle autorità bulgare non conforme alla normativa europea: abita nella zona in cui è avvenuto l'incidente, è regolare e incensurato. Denunciata per omissione di soccorso anche la donna che era in macchina con lui, un'egiziana di 55 anni.
La dinamica
Stando alla ricostruzione della polizia, domenica pomeriggio alcune centinaia di persone si sono ritrovate in via Ripamonti per ricordare Ramy Elgaml, il diciannovenne egiziano morto la notte precedente all'incrocio con via Quaranta dopo essere scappato con un amico in moto a un alt dei carabinieri. Poco prima delle 18, è partito un corteo non preavvisato che ha bloccato il traffico della zona.
A un certo punto, il conducente del suv ha superato altri veicoli in coda dietro la manifestazione e nella manovra ha investito quattro ragazzi di età compresa tra 11 e 19 anni: la più giovane è stata ricoverata alla clinica De Marchi con una sospetta frattura al bacino; un quattordicenne è stato dimesso con 45 giorni per fratture a femore e bacino, mentre una sua coetanea ha riportato traumi guaribili in cinque giorni; tre giorni per una diciannovenne per un attacco di panico.
Dopo l'incidente
Il conducente del Suv si è allontanato dal luogo dell'incidente, ma in via Pasinetti ha danneggiato alcune auto in sosta, per poi scontrarsi con un altro veicolo in movimento. Lì ha abbandonato in strada la Mercedes e si è allontanato a piedi insieme alla donna; l'auto è stata trovata completamente distrutta, con vetri in frantumi e carrozzeria ammaccata dai colpi.
Trovati in via Broni
Le indicazioni di alcuni testimoni hanno consentito ai poliziotti di ricostruire subito la dinamica. Il trentenne e la cinquantacinquenne sono stati trovati in via Broni, seduti su un marciapiedi: inizialmente l'uomo ha parlato di una lite con alcuni egiziani, ma poi ha ammesso le sue responsabilità. Sia lui che la donna sono stati portati in ospedale: lei è stata dimessa con una prognosi di 20 giorni.
Tensione al Corvetto
Dopo il corteo in via Ripamonti e l’investimento, la tensione non è calata. Nel corso della notte tra domenica e lunedì, verso l'unam alcuni ragazzi, amici e conoscenti di Ramy Elgaml, hanno dato alle fiamme cestini della spazzatura e rifiuti a un incrocio di via dei Cinquecento, nella zona del Corvetto dove viveva il diciannovenne egiziano. Sul marciapiedi hanno lasciato lo striscione "Verità per Ramy", comparso anche domenica al corteo.