Monza, 23 dicembre 2014 - Si chiude definitivamente con l'archiviazione la vicenda giudiziaria del vicepresidente vicario dell'Unione Commercianti di Monza e presidente dell'osservatorio fiscale Gian Luca Brambilla. Il giudice per le udienze preliminare del Tribunale di Monza Patrizia Gallucci non ha accolto l'opposizione presentata dai denuncianti contro l'archiviazione chiesta dalla pm monzese Donata Costa, titolare del fascicolo penale che vedeva Brambilla indagato per appropriazione indebita per mezzo milione di euro e false fatturazioni per 280 mila euro. Brambilla (che si era autosospeso dalle cariche all'interno dell'Unione Commercianti monzese) era indagato in qualita' di amministratore delegato della societa' 'eAgisco srl', un'impresa di consulenze aziendali con sede a Concorezzo. Con lui erano coindagati a vario titolo anche l'ex amministratore della 'Autotrasporti Perotti', Antonio Perotti e l'amministratore della 'Givi Trans' Vincenzo Napoli. Secondo l'accusa, i tre amministratori, attraverso false fatturazioni, si sarebbero appropriati indebitamente di oltre 1 milione di euro della 'Autotrasporti Perotti' ora in liquidazione. A presentare la denuncia l'amministratore pro tempore della societa', diventata scenario di in un dissidio tra i fratelli Perotti in seguito alla malattia che ha colpito nel 2007 il padre Giacomo, fondatore dell'impresa di autotrasporti. Accuse sempre negate da Gian Luca Brambilla, difeso dall'avvocato Raffaele Della Valle.
"Sono stato in trincea per due anni e mezzo - ha dichiarato Gian Luca Brambilla - Io ho un'azienda che si occupa proprio di problemi relativi alle fatturazioni e quindi questa inchiesta mi ha causato danni enormi perche' alcuni clienti mi hanno sospeso l'incarico. Ho poi dovuto sospendermi dalle mie cariche all'interno dell'Unione Commercianti, che ora ho intenzione di riassumere e nei prossimi giorni incontrero' il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli". Brambilla ha ripercorso quello che ritiene il retroscena della sua denuncia. "Come consulente per la Autotrasporti Perotti ho dimostrato alla Corte di Appello di Milano che la Perotti vantava un credito di 11 milioni di euro per la custodia giudiziale dei beni sequestrati e siamo arrivati con una transazione a 6 milioni di euro, quindi ho fatto gli interessi dell'Autotrasporti Perotti, ma mi sono ritrovato denunciato e ancora attendo che mi vengano pagati circa 700 mila euro di percentuale sull'incasso stabilita. Il 15 gennaio iniziera' la causa civile al Tribunale di Milano dove chiedero' anche un risarcimento dei danni. Un'altra cosa che voglio fare e' una segnalazione all'Ordine dei commercialisti per il comportamento dei due professionisti che hanno permesso che venissi denunciato, ma che poi non hanno proseguito nella vicenda giudiziaria, visto che i loro nomi sono spariti nell'opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dalla Procura monzese".