
un canestro
Roma, 10 marzo 2025 – Gli insulti sessisti (pesantissimi) urlati dalla mamma di un giocatore in campo a una 18enne arbitra di basket, le lacrime della vittima e la conseguente sospensione della partita tra il Motta e il Feltre. L’epilogo della vicenda è l’identificazione dell’ultrà che dalla tribuna del palazzetto di Motta di Livenza, nel Trevigiano – come scrive il Gazzettino – ha rivolto frasi pesantissime alla giovane direttrice di gara: “Cosa ci fai qui l'8 marzo? Vai a fare la prostituta, vai a casa”. Parole che, pronunciate da una donna nella Giornata internazionale delle donne, assumono un peso ancor più rilevante. Ma veniamo ai fatti.
Arbitra in lacrime dopo le offese sessiste
La madre di uno dei giocatori della squadra locale ha sfogato la sua rabbia contro l’arbitra Alice Fornasier che è scoppiata in lacrime, quindi ha mandato le squadre negli spogliatoi e ha sospeso la gara. La ripresa della partita di Divisione Regionale 1, una ventina di minuti più tardi, ha visto la vittoria della squadra di casa. Mentre l'autrice degli insulti è stata alla fine identificata. Resta da capire se la 18enne direttrice di gara deciderà di presentare denuncia per le frasi sessiste rivolte contro di lei.
Zanoni: “Solidarietà ad Alice e indignazione per l’accaduto”
Solidarietà è stata espressa da vari esponenti politici e dal consigliere regionale di Europa Verde Andrea Zanoni: “Piena solidarietà ad Alice Fornasier per il coraggio dimostrato nel denunciare queste situazioni e nell'essere tornata in campo nonostante lo shock subito. Provo grande indignazione per quanto avvenuto – commenta il consigliere –. Questo episodio non rappresenta solo un'offesa alla dignità di una professionista, ma ci costringe a delle riflessioni. Il linguaggio sessista e misogino risulta talmente diffuso e giustificato, da alcuni, da essere addirittura recepito come 'normale' anche da alcune donne. Non è la prima volta che il giudice di gara in questione diviene bersaglio di insulti: un episodio simile avvenne lo scorso dicembre, quando la stessa arbitra fu vittima di ingiurie durante una partita di serie C femminile, portando alla squalifica della squadra per due giornate". Il consigliere invita la Regione Veneto a promuovere nuove campagne di sensibilizzazione contro la violenza di genere anche nel contesto sportivo, non solo in occasione dell'otto marzo.
Zaia: “Non esiste più la vergogna”
Più dura la reazione del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che chiede il Daspo per la mamma ultrà. "Se un giovane arbitro donna viene fatta segno di insulti sessisti da parte di un'altra donna, significa che dobbiamo prendere atto con sconcerto che ci sono situazioni nelle quali non esiste più nemmeno la vergogna. Si vergogni invece chi ha profferito quelle offese e sia orgogliosa di se stessa la giovane arbitra alla quale va tutta la mia solidarietà. Quanto alla colpevole degli insulti, per lei mi auguro il Daspo. Forza Alice –conclude Zaia – hai dimostrato carattere e resilienza. Continua a coltivare la tua passione con orgoglio e con l'augurio di vederti fischiare su campi di categorie superiori".