L’Aquila, 6 aprile 2024 – Il terremoto di Taiwan, 30 volte più forte del sisma dell’Aquila, ha provocato ‘poche’ vittime, contro i 309 morti della città abruzzese, colpita alle 3.32 del 6 aprile 2009. Perché? “Per un problema di patrimonio edilizio, è evidente”, risponde Salvatore Provenzano, l’ingegnere a capo dell’Usra, l’ufficio speciale per la ricostruzione.
A questo link i dati della ricostruzione
"Ecco come stiamo ricostruendo L’Aquila”
Ricorda il tecnico: “L’Italia è un paese sismico ma il patrimonio edilizio non aveva alcuna resistenza anti sismica. Oggi, invece, ci sono le norme. Nella ricostruzione dell’Aquila abbiamo utilizzato tecnologie identiche a quelle di Taiwan”.
"Nella ricostruzione usata la tecnologia di Taiwan”
"Nella ricostruzione dell’Aquila – chiarisce Provenzano – abbiamo utilizzato la stessa tecnologia di Taiwan. La cosiddetta sfera, anzi il pendolo che ha protetto il grattacielo Taipei 101 è made in Italy, è stato prodotto dalla Fip Mec. La stessa azienda, veneta, ha realizzato gli isolatori antisismici che sono stati largamente usati all’Aquila nel progetto Case”.
Che cosa sono gli isolatori antisismici
Gli isolatori antisismici, spiega Provenzano, “sono elementi che vengono inseriti nella struttura di un palazzo per isolare sismicamente l’edificio. Dunque il palazzo con le scosse si muove ma non crolla. Il barcollio è controllato e soprattutto si salvano vite umane”.
Il centro storico e la pietra bianca calcarea
Per la ricostruzione del centro storico, L’Aquila ha scelto la pietra bianca calcarea, di grande effetto (c’è stata però qualche polemica sulla pulizia). “La città in origine era costruita così – ricorda l’ingegner Provenzano -. Naturalmente, la pietra di oggi ha una resistenza meccanica diversa da quella di un tempo. Inoltre, sono stati fatti trattamenti anti gelivazione, per evitare che con i cicli di gelo e antigelo la pietra si sfaldi”.
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