Sabato 22 Febbraio 2025
REDAZIONE CRONACA

Aquarius, il sequestro della nave. "Ha scaricato rifiuti pericolosi"

L'imbarcazione di Medici senza Frontiere è ferma nel porto di Marsiglia. Tecnicamente il sequestro sarà eseguito quando entrerà nelle acque italiane

La nave Aquarius ferma nel porto di Marsiglia (Ansa)

Catania, 20 novembre 2018 - La nave Aquarius di Medici senza Frontiere ancora nel mirino. Ma stavolta non direttamente per i migranti, ma per i loro indumenti, le bende e i medicinali utilizzati per soccorrerli, e gli scarti di cibo. La magistratura italiana ha disposto il sequestro dell'imbarcazione perchè avrebbe scaricato, in 44 occasioni, nei porti italiani almeno 24 tonnellate di rifiuti pericolosi a rischio infettivo, come se fossero rifiuti urbani.

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Tecnicamente il decreto di sequestro della nave Aquarius, non è stato ancora notificato. Lo spiegano fonti investigative catanese. Dunque la nave non è stata ancora sequestrata. Le stesse fonti investigative hanno spiegato che la notifica, e quindi l'esecuzione del provvedimento, avverranno nel momento in cui la nave solcherà le acque italiane o attraccherà in un porto della Penisola.

Sotto accusa la Ong ( 'Medici senza frontiere - Operational Centre Belgium - Missione Italia', 'Medici senza frontiere - Operational Centre Amsterdam') e due agenti marittimi, Gianino Francesco e Romeo Giovanni Ivan. Su delega della procura distrettuale di Catania, i finanzieri del comando provinciale di Catania e della sezione operativa navale di Catania, insieme al Servizio centrale investigazione criminalità organizzata (Scico), è stato eseguito nel porto di Marsiglia il decreto di sequestro preventivo d'urgenza per un importo complessivo pari a circa 460mila euro, ritenuto corrispondente al presunto profitto per attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti. Tra gli indagati ci sono anche il comandante, il russo Evgenii Talanin, e il primo ufficiale di coperta della Aquarius, l'ucraino Oleksandr Yurchenko. Inoltre nell'elenco indagati figurano anche il vice capo della missione Italia di 'Medici senza frontiere Belgio' Michele Trainiti, il vice coordinatore nazionale e addetto all'approvvigionamento della missione Italia di 'Msf Belgio' Cristina Lomi, il liaison officer di Msf Marco Ottaviano, i coordinatori del progetto Sar Aquarius di Msf Olanda, Aloys Vimard e Marcella Kraaij, il coordinatore logistico del progetto Sar dell'Aquarius e della missione in Libia di 'Msf Olanda' Joachim Tisch, il delegato alla logistica a bordo della Aquarius Martinus Taminiau e il coordinatore del progetto Sar a bordo della nave, Nicholas Romaniuk. 

Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, dopo la notizia ha commmentato: "Ho fatto bene a bloccare le navi delle Ong, ho fermato non solo il traffico di immigrati ma da quanto emerge anche quello di rifiuti. #portichiusi".

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SAPEVANO DELLA PERICOLOSITA' - Le indagini della procura catanese è emersa la consapevolezza da parte degli indagati della pericolosità degli indumenti indossati dai migranti, in quanto fonte di trasmissione di virus o agenti patogeni contratti durante il viaggio. Lo si riscontra nei rapporti sui salvataggi in relazione alle condizioni sanitarie dei migranti assistiti a bordo dell'Aquarius, infatti si sono segnalano frequenti casi di scabbia, Hiv, infezioni del tratto respiratorio quali tubercolosi e meningite. 

L'illecita attività di smaltimento dei rifiuti pericolosi è stata accertata in 37 sbarchi dell'Aquarius e sette sbarchi della nave Vos Prudence, per un quantitativo complessivo di circa 24 tonnellate di rifiuti pericolosi. Ciò ha consentito un indebito risparmio di costi per la Ong pari al profitto sequestrato di circa 460 mila euro. Gli investigatori si sono serviti di intercettazioni telefoniche, telematiche, ambientali e video, e anche dell'analisi di documentazione marittima, sanitaria e commerciale relativa ai citati sbarchi e gli scali tecnici delle navi Ong produttrici di rifiuti. 

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GIP CATANIA - Il Gip di Catania, Carlo Cannella, nel decreto di sequestro di nave Aquarius, scrive: "Vi è un fondato pericolo che la libera disponibilità della motonave possa aggravare o protrarre le conseguenze del reato visto che è di tutta evidenza che la commissione del delitto è strettamente collegata all'attività di salvataggio in mare". Il magistrato continua: "Nel periodo oggetto di indagine realizzava ben 37 sbarchi reiterando sempre l'illecita modalità di smaltimento di rifiuti sanitari pericolosi e di materiale medico". Cannella scrive nelle 23 pagine del decreto: "Che la pericolosità degli indumenti indossati dai migranti, in quanto fonte di trasmissione di virus o agenti patogeni contratti durante il viaggio, fosse ben nota al personale di Msf", si "desume da numerosi report in ordine alle condizioni igieniche e sanitarie riscontrate dai capi missione nei centri di detenzione in Libia" e dei "Sar report rescue degli assistiti a bordo" in cui "si segnalano frequenti casi di scabbia, pidocchi, infezioni del tratto respiratorio, tubercolosi, meningite, infezioni del tratto urinario e sepsi". Il Gip di Catania sottolinea che "tutti i soggetti oggi sottoposti ad indagine, oltre ad essere consapevoli dell'accordo illecito" sul presunto smaltimento dei rifiuti, che, secondo l'accusa, avrebbe fatto risparmiare 460mila euro all'Ong. Questi soggetti hanno "fornito un contributo alla riuscita del progetto criminoso".

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UNA TARIFFA A SACCO - C'era una tariffa: "8 euro a sacco" di rifiuti, che rendeva il sistema "concorrenziale" da almeno tre anni. I magistrati catanesi sottolinenano nel decreto che "la rilevante presenza di numerose navi private coinvolte nell'attività di soccorso in mare, indirizzate per lo sbarco dei migranti presso porti italiani, in particolare della Sicilia", si traduceva "in uno proporzionale aumento del giro d'affari dell'agenzia marittima di Francesco Gianino, titolare della "Mediterranean Shipping Agency" con sede ad Augusta e del suo subagente presso il porto di Catania, Giovanni Ivan Romeo, entrambi indagati.

LE INTERCETTAZIONI

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MEDICI SENZA FRONTIERE - E' "una misura sproporzionata e strumentale, tesa a criminalizzare per l'ennesima volta l'azione medico-umanitaria in mare", afferma Medici Senza Frontiere (Msf) che condanna "con forza" la decisione delle autorità giudiziarie italiane di sequestrare la nave Aquarius per presunte irregolarità nello smaltimento dei rifiuti di bordo. Msf ha preannunciato il ricorso al Tribunale del riesame. Krline Kleijer, responsabile delle emergenze per Msf: "Dopo due anni di indagini giudiziarie, ostacoli burocratici, infamanti e mai confermate accuse di collusione con i trafficanti di uomini, ora veniamo accusati di far parte di un'organizzazione criminale finalizzata al traffico di rifiuti". Il rappresentante dell'Ong denuncia: "E' l'estremo, inquietante tentativo di fermare a qualunque costo la nostra attività di ricerca e soccorso in mare".

Che poi ha ricordato: "Il provvedimento di sequestro della Aquarius, che comprende anche alcuni nostri conti bancari, deriva da una lunga indagine della Procura di Catania sullo smaltimento dei rifiuti di bordo, con particolare riferimento ai vestiti dei migranti soccorsi, agli scarti alimentari e ai rifiuti delle nostre attività mediche". "Ma tutte le nostre operazioni in porto, compresa la gestione dei rifiuti, hanno sempre seguito procedure standard", ha assicurato. Msf comunque ribadisce "piena disponibilità a collaborare con le autorità italiane", anche se contesta la ricostruzione della Procura e respinge categoricamente l'accusa di aver organizzato qualunque attività abusiva finalizzata al traffico illecito di rifiuti.